La gestione dell’emergenza coronavirus da parte del Governo guidato da Giuseppe Conte non trova certo tra i suoi maggiori sostenitori Toni Capuozzo. Il giornalista Mediaset, dopo aver pubblicato un post nei giorni scorsi in cui aveva definito “modesta” l’attuale classe Politica, è tornato a criticare l’operato di Conte e dei suoi Ministri durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, il talk show di La7 condotto da Massimo Giletti.

Capuozzo ha puntato subito il dito contro il Capo del governo che avrebbe sottovalutato il pericolo della diffusione del Coronavirus. Ma al centro della sua requisitoria tv è finito anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si sarebbe preoccupato più del rischio razzismo contro i cinesi che della vera emergenza.

Toni Capuozzo a Non è l’Arena: ‘Conte ha fatto un discorso bellissimo ma tardivo sul coronavirus’

“Hai ascoltato le parole del Presidente Conte, dammi un tuo parere”. Domanda Massimo Giletti a Toni Capuozzo durante la puntata di Non è l’Arena di domenica 23 febbraio. “Ha fatto un discorso bellissimo sul coronavirus - ammette subito il collega - Io ho vissuto, non da giornalista, il terremoto nel Friuli nel 1976 e tutte le forze politiche allora sospesero le guerre gli uni contro gli altri per sanare le ferite e per ricostruire.

Quindi ha fatto un discorso bellissimo, solo che lo avrebbe dovuto fare un mese fa, non oggi quando stiamo contando ora per ora nuovi contagi da coronavirus. Invece - prosegue Capuozzo alzando i toni - a lungo, tutto un arco di forze politiche ha considerato che il nemico principale, ed è un nemico, fosse il razzismo”.

‘Sembrava che il vero rischio fosse il razzismo, non il coronavirus’

“Perché persino il Presidente della Repubblica che va in una scuola dove ci sono bambini cinesi - fa notare Toni Capuozzo - beh, il messaggio che arriva è che possiamo stare tranquilli. Sembrava che il rischio, il contagio, il virus, fosse razzismo. Che è una cosa odiosa naturalmente. Ma è come se la questione del coronavirus fosse qualcosa di esotico che apparteneva a due turisti cinesi che erano passati per Milano e poi erano finiti allo Spallanzani di Roma.

Lo stesso Premier, poche ore prima in conferenza stampa, aveva dichiarato di essere rimasto sorpreso dalle dimensioni del contagio”.

I dubbi di Capuozzo sulla sospensione dei voli aerei dalla Cina

Capuozzo si rivolge poi a Giletti “perché forse in quella bella intervista che tu gli hai fatto mancava una domanda. Lo so che la dote dei politici non è l’umiltà, che siano al governo o all’opposizione, ma vorrei chiedere se ci sia stato un ripensamento sul divieto dei voli diretti dalla Cina. Negli altri Paesi d’Europa - osserva infatti il giornalista - non è andata così e hanno conservato le liste dei passeggeri che venivano dalla Cina e quindi hanno potuto seguirli e monitorarli. Noi abbiamo sospeso i voli e lo si è detto in modo trionfante, molto simile a quando i ricercatori italiani sono riusciti ad isolare il coronavirus.

E il Ministro della Salute si è fatto pure delle fotografie con queste brave e malpagate ricercatrici. Negli altri Paesi non hanno sospeso i voli con la Cina e sapevano chi arrivava - conclude - quelli che sono rientrati in Italia sono arrivati attraverso Mosca o Parigi non controllati da nessuno”.