Recentemente i leader delle Sardine sono stati ospiti della prima puntata di 'Amici', il noto programma condotto da Maria De Filippi su Canale 5. In tale puntata il vertici del movimento, guidato dal 32enne bolognese Mattia Santori, hanno parlato della loro idea di Italia e delle loro proposte politiche. La presenza nel popolare talent show non è piaciuta a diversi esponenti della base del movimento, nato ufficialmente per contrastare l'ondata populista e specialmente le politiche portate avanti dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Alcuni di questi critici hanno accusato di 'incoerenza' gli stessi capi delle Sardine.

La critica del filosofo sovranista: 'Prodotti dal globalcapitalismo'

Nelle ultime ore un'importante critica al movimento delle Sardine è arrivata da Diego Fusaro, il noto saggista e filosofo di matrice sovranista. In un articolo scritto sul sito web 'Affari Italiani', lo studioso indipendente di Karl Marx ha scritto che il movimento guidato da Santori sarebbe 'prodotto' e 'inscatolato' dal globalcapitalismo. Sempre nello stesso articolo, Fusaro ha affermato che più che 'Sardine' i militanti di questo movimento si sarebbero dimostrati dei 'pesci pagliaccio'.

Stando all'autore di 'Glebalizzazione', la conferma di ciò si sarebbe avuta durante l'esibizione alla 'corte della signora De Filippi'.

Le Sardine e il politically correct di stampo globalista

Secondo Diego Fusaro le Sardine si 'muoverebbero' secondo le correnti del 'nuovo ordine mentale' e, inoltre, in conformità ai dettami del politicamente corretto. In tal modo, sempre secondo il sempre più conosciuto scrittore e filosofo torinese, essi rappresenterebbero un dissenso che sostanzialmente non si rivolge contro nulla. Oltre a ciò, Fusaro ha affermato che lo spettacolo andato in onda da 'Amici' parla da sé e che conferma il sostegno degli stessi gestori del potere che avrebbero ideato e 'manovrato' le stesse Sardine.

Per il filosofo tale 'strumentalizzazione' sarebbe stata utilizzata allo scopo di contenere il dissenso e, di conseguenza, consolidare il consenso nei riguardi dell'attuale sistema dominante. Nello scritto pubblicato su Affari Italiani.it, il filosofo anti-globalista ha ribadito che i vertici del movimento antipopulista avrebbero recitato la parte dei dissidenti e ciò nonostante essi sarebbero alleati del sistema di potere finanziario di matrice cosmopolitica. Tale sistema, sempre secondo il saggista critico del turbomondialismo, spaccerebbe per "dissenso" tutto quello che in realtà i veri dissidenti potrebbero destituire e infine delegittimare.