Nel corso del programma tv Aspettando le parole, andato in onda su Rai 3 il 18 aprile, è intervenuto anche il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che ha proposto alcune idee per rilanciare il settore della cultura, duramente colpito a causa dell'emergenza sanitaria.

Intervistato dal conduttore Massimo Gramellini, Franceschini ha parlato tra le altre cose dell'idea di creare una piattaforma a pagamento per diffondere contenuti culturali.

Franceschini: 'Bisognerà adattarsi'

Sebbene l'Italia stia iniziando a guardare avanti e a pensare alla fase di graduale riapertura, rimane il fatto che l'emergenza sanitaria non è ancora rientrata e che è quindi impossibile pensare di tornare subito alle vecchie abitudini.

Franceschini sottolinea come il Governo sia impegnato a fare tutto il possibile per far ripartire il settore della cultura, al tempo stesso però bisognerà adattarsi e considerare alcune difficoltà oggettive: 'Se è facile immaginare di riaprire un museo rispettando le misure di sicurezza, le distanze, la sanificazione degli ambienti, è più difficile invece pensare ad eventi che si tengono in luoghi affollati, come concerti, cinema e teatri'.

La proposta del ministro

Alla luce di questa situazione, il ministro ha pensato ad alcune modalità alternative per continuare a fruire dei prodotti artistici e culturali, anche se a distanza, aggiungendo: "Ci sarà una lunga fase in cui bisognerà tornare a una normalità non come prima, convivendo con delle misure di precauzione e distanziamento":

Secondo Franceschini le potenzialità del web per la diffusione dei contenuti artistici e culturali sono emerse pienamente proprio durante queste settimane.

Questa constatazione è stata il punto di partenza per iniziare a pensare al progetto più grande di una piattaforma online: "Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana, non più volontaria, ma a pagamento, una sorta di Netflix della cultura, che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un'altra modalità"

Oltre ad abbattere il problema delle distanze, ciò consentirebbe nei prossimi mesi di impedire il formarsi di inevitabili assembramenti in occasione di concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Si potrà dunque continuare a godere di arte e cultura in piena sicurezza.

L'offerta online potrebbe continuare anche dopo l'emergenza

Il ministro si è detto anche convinto del fatto che questa non sarà solamente una soluzione temporanea e circoscritta al periodo di emergenza. Ritiene infatti che, una volta diffusa questa modalità di fruizione virtuale, molto probabilmente ci sarà chi anche in futuro vorrà seguire eventi come ad esempio la prima della Scala non solo direttamente in teatro ma anche restando a casa.

L'idea di una Pay Tv culturale è sicuramente ambiziosa, ma visto il grande successo di questo tipo di piattaforme potrebbe rivelarsi efficace.