Serrato scambio di battute tra Giorgia Meloni e Myrta Merlino su Silvia Romano e sul presunto riscatto pagato al gruppo integralista Al Shabaab. La scena si svolge in diretta su La7 durante la puntata de L’aria che tira di mercoledì 13 maggio.

La leader di Fratelli d’Italia ritiene innanzitutto che la scelta di Silvia di convertirsi alla religione islamica non sia stata affatto “libera”.

Ma la Meloni punta soprattutto il dito contro il Governo italiano, colpevole a suo dire di aver pagato quasi certamente un riscatto. La Merlino prova ad obiettare che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio abbia smentito questa circostanza, ma la Politica sovranista alza ancora la posta chiedendo che qualcuno smentisca le dichiarazioni del portavoce dell’organizzazione terroristica.

Giorgia Meloni ospite di Myrta Merlino

Myrta Merlino introduce l’argomento Silvia Romano ricordando a Giorgia Meloni le violente polemiche esplose dopo il suo arrivo in Italia. Silvia è infatti scesa dall’aereo che l’ha riportata a casa dalla Somalia vestita con un abito tipico del credo integralista islamico.

La conduttrice de L’aria che tira cita proprio le parole pronunciate dalla leader di FdI: “Lei ha detto che le scelte libere le fanno le persone libere e quindi non si può dire che una persona in catene si sia convertita liberamente”. Poi, le domanda con aria quasi accusatoria se ritenga davvero che “questo fatto vada giudicato in un momento così difficile” in cui anche i genitori chiedono tranquillità.

Meloni attacca il Governo Conte: ‘Ha fatto una cosa folle, quei soldi pare siano stati pagati’

“Però non può essere sempre tutto colpa mia nel mondo - replica allora la Meloni che si sente chiamata in causa personalmente - la ragione per la quale noi da due giorni parliamo di Silvia Romano è che c’era mezzo Governo ad accoglierla, portandosi dietro le telecamere di mezzo mondo perché dovevano ostentare questa loro grandissima vittoria”, ironizza la leader politica sovranista.

“Per questa ragione Silvia Romano quando è tornata a casa si è trovata sotto le telecamere - riprende poi a martellare - e noi ne stiamo parlando da due giorni ed in ogni intervista mi viene chiesto di lei”. “Quindi lei sta giudicando l’atteggiamento politico del Governo, non la scelta e la storia di Silvia Romano”, chiosa la Merlino. “Per me il Governo ha fatto una cosa folle - ribatte la sua ospite - perché mi pare, dalle interviste che i terroristi di Al Shabaab rilasciano sui nostri quotidiani come se nulla fosse (riferimento allo scoop del quotidiano Repubblica ndr), quei soldi che pare siano stati pagati sono finiti a finanziare armi per il jihad”.

Lo scontro si accende sulla smentita di Di Maio

Di Maio ha smentito, glielo dico”, precisa allora la conduttrice. “Si Di Maio l’ha smentito ma Al Shabaab no. Quindi vedremo chi ha ragione, adesso chiederemo al Copasir se qualcuno potrà dirci qualcosa su questo tema”, la gela però la Meloni. “Di Maio però è il nostro ministro degli Esteri, dovremmo fidarci un po’ di più di lui, almeno così sulla carta”, ironizza Myrta Merlino. “Fidiamoci più di lui, ma qualcuno deve smentire il portavoce di Al Shabaab. Mi pare che non sia stato fatto. Di Maio ha detto ‘non mi risulta sia stato pagato un riscatto’, Myrta non facciamo quelli che cadono dalle nuvole, cerchiamo di essere seri”, Meloni bacchetta così la sua interlocutrice.

“Posso dire una cosa? Sono molto d’accordo con lei, c’è ancora molto da chiarire”, concorda stavolta la giornalista. “Allora, il fatto che se ne parli non è colpa mia, se mi si chiede cosa ne penso, io dico che noi non abbiamo fatto un figurone, al netto della povera Silvia Romano che è una vittima di questa storia - prosegue poi Meloni - però io non considero una vittoria il confronto tra le foto di Silvia che parte e quelle del suo ritorno, né per noi, né per questa ragazza. E continuo ad essere convinta che una conversione fatta durante una prigionia non sia esattamente libera”. Essere costretti a leggere un solo libro, il Corano in questo caso, è una cosa da “campo di rieducazione”, conclude la leader di FdI.