Attorno al potenziale scenario del nuovo Dpcm si annidano due ipotesi. Una la è dichiarazione di zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio ininterrotta. L'altra è lo stop alla possibilità di uscire di casa solo nei giorni festivi e prefestivi (24-27 dicembre e 31 dicembre - 3 gennaio e forse 5-6 gennaio). Il dubbio ulteriore riguarda gli intervalli temporali liberi dove resta da capire se sarà decretata la zona arancione nazionale (bar e ristoranti chiusi, con divieto di uscire dal comune) o se si tornerà alle regole già in atto.

Dpcm Natale 2020 ratificato entro il weekend

Il nuovo Dcpm dovrebbe essere ratificato entro il weekend. Non arriveranno perciò regole che, in qualche modo, metteranno in discussione il fine settimana da bollino rosso, già previsto per venerdì, sabato e domenica. Si stima che centinaia di migliaia di persone si metteranno in viaggio per il Sud e sono stati fugati i timori di quanti temevano che una nuova stretta potesse essere messa in atto già dal fine settimana, mettendo in discussione tutte le prenotazioni effettuate.

Verosimilmente il nuovo Dpcm non sarà inoltre attivo da lunedì, quando continueranno a valere le regole del decreto in vigore dal 4 dicembre.

Stop quindi agli spostamenti interregionali e mantenimento delle disposizioni in base al colore della varie zone.

Si attendono ancora gli ultimi dettagli rispetto alle nuove regole, ma si può già iniziare a delineare in maniera chiara gli scenari. Si evince, però, che all'orizzonte si profila una certezza una sola certezza: Natale, così come Capodanno, saranno in zona rossa. Un provvedimento che escluda questa soluzione, con il divieto di circolare senza motivo anche per le strade della propria città, sarebbe una sorpresa.

L'obiettivo è scoraggiare occasioni di convivialità casalinghe tra non conviventi. Che si tratti di cenoni, pranzi o di riunioni pomeridiane, non fa differenza. Di notte, invece, sarebbe già di per sé complicato visto il coprifuoco in vigore dalle 22 alle 5 (fino alle 7 a Capodanno).

Nel frattempo si moltiplicano le indiscrezioni che indicano il presidente del Consiglio Conte propenso ad individuare una strategia che sia meno restrittiva rispetto a quella caldeggiata dall'ala rigorista del governo.

Regole in auto: il nuovo Dpcm potrebbe introdurre delle novità

Si sta, però, lavorando a deroghe che possano portare al massimo due persone a raggiungere l'abitazione di un nucleo familiare non convivente. Resta da capire come questa facoltà di movimento nei giorni di zona rossa sarà disciplinata.

Si inizia ad ipotizzare che per indicare il vincolo si andrebbe ad utilizzare il termine "congiunto", con riferimento anche a legami non legali come nel caso di compagni o fidanzati. La novità è che le persone che si andrebbero a trovare potrebbero non essere necessariamente anziani o soggetti fragili.

All'orizzonte ci sono, inoltre, altre regole finalizzate a limitare la mobilità e dunque la possibilità di muoversi verso altre abitazioni. Si vuole, infatti, disporre la possibilità di spostarsi in macchina solo con due persone a bordo, escludendo i minori di 14 anni dal conteggio.

Si tratta di una regola per la quale occorre attendere il testo ufficiale, poiché al momento si può dare solo un'indicazione parziale. Bisognerà, ad esempio, capire se l'eventuale limitazione riguarda nuclei familiari già conviventi (magari di quattro persone), alla luce del fatto che essi potrebbero, ad esempio, spostarsi per andare a far visita ai nonni.

Muovendosi gli uni o gli altri cambierebbe poco rispetto al rischio assembramento in base alle norme in uscita.

La cosa, tuttavia, aprirebbe anche al rischio che più famiglie potrebbero autocertificare il proprio spostamento verso una stessa abitazione e la possibilità di effettuare controlli incrociati sarebbe quasi impossibile.

Sul coprifuoco non è, inoltre, definitivamente tramontata la proposta di anticiparlo alle 20.

Quando parlerà Conte?

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è sempre esposto in prima persona a livello nazionale, nel momento in cui c'è stato da presentare un Dpcm alla nazione. È lecito immaginare che lo farà ancora, tenuto conto che ci sono da illustrare linee guida che andranno a segnare restrizioni difficili da metabolizzare per un Paese come l'Italia, profondamente legato alla tradizione del Natale. Sia a livello spirituale che come occasione di convivialità.