Da sei anni convivono con il fetore, situazione che diventa ancora più invivibile nelle stagioni calde, eppure non riescono ad averla vinta. Il nemico è l'impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti da raccolta indifferenziata che si trova a Roma in via Salaria 981. I suoi miasmi ammorbano i quartieri di Villa Spada, Fidene, Serpentara e tutti gli altri confinanti con la stessa area della nota strada capitolina.

La gente è imbestialita e anche preoccupata perché non ha piene rassicurazioni che la situazione, alle lunghe, non possa avere ripercussioni sulla salute. Ultima puntata l'assemblea del 14 settembre sera, durante la quale si è deciso di iniziare i preparativi per una grande protesta al Campidoglio. Poi la raccolta firme per avviare una denuncia-querela ipotizzando il reato di inquinamento ambientale.

Rifiuti e fetore devono andare via

«Sono sei anni che ci prendono in giro. Il Tmb sulla Salaria va chiuso! - ha detto all'assemblea Fabrizio Lai, ben attivo in questa lotta dei quartieri - Non vogliamo soluzioni o mozioni diverse dalla chiusura dell'impianto.

Anche questa estate s'è respirata schifezza. Non dobbiamo fermarci mai, questo mostro che abbiamo vicino casa ce lo dobbiamo respirare ogni giorno: non dobbiamo sacrificarci per il resto della città. In Campidoglio dobbiamo chiedere: “ce lo chiudete?”. Se non ci accontenteranno, faremo gran casino».

La sorpresa è arrivata con l'intervento di Roberta Capoccioni, presidente del III Municipio, accompagnata all'assemblea dal suo assessore all'Ambiente, Domenico D'Orazio: «Su questo problema posso dirvi che ho un appuntamento con l'assessore capitolino Paola Muraro per il 19 settembre alle ore 15, nella sede dell'assessorato. Avremo così un confronto diretto e delle risposte».

Infine, è stato stabilito di riformare l'assemblea alle 21 dello stesso 19 settembre per confrontarsi dopo il colloquio con la Muraro.

Sulla paura per la salute c'è da sottolineare che fu redatto uno studio da parte del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, dell’Arpa e della Regione. Nel capitolo sulle popolazioni residenti accanto ai Tmb di Salaria e Rocca Cencia, viene illustrato che non sono stati individuati incrementi delle patologie respiratorie o tumorali rispetto ad altri nuclei cittadini. Però i dati, contenuti nel Rapporto Eras Lazio, sono stati pubblicati ad aprile 2013: sono trascorsi oltre tre anni e la gente avrebbe voluto una continuazione del monitoraggio. Non mantenuta la promessa fatta negli scorsi mesi dell'assessore regionale all'Ambiente, Mauro Buschini, quella di far installare dall'Arpa una centralina per monitorare la qualità dell'aria e di avviare un tavolo di concertazione fra cittadini, Comune e Ama.

«Dobbiamo agire in tanti per dare forza a quanto stiamo facendo, dobbiamo coinvolgere tutti anche nei quartieri vicini - ha detto Adriano Travaglia, presidente del Comitato spontaneo cittadini di Villa Spada - Datevi da fare per la raccolta firme, ci serve il massimo della spinta».

«Ci aspettiamo di arrivare a decine di migliaia di firme - ha sottolineato Sergio Caselli, presidente del Comitato di quartiere di Fidene e dei commercianti di zona - Fate firmare: lo si potrà fare anche negli esercizi commerciali che esporranno il nostro manifesto».

Accenni sulla storia dell'impianto Tmb Salaria

L'area dell'impianto era in origine un deposito di mezzi Ama, ma nel 2011 avvenne la trasformazione per la lavorazione dei rifiuti e l'installazione del Tmb, il tutto in una zona ricca di imprese con tanti che ci lavorano, a cominciare dalla sede di Sky, a circa 200 metri da un asilo nido e poi i quartieri.

Strana scelta che non ha tenuto in considerazione la situazione territoriale circostante. Adesso, per alleviare il carico dell'impianto e per la sua chiusura, si dovrà forzatamente aspettare l'avvio della riorganizzazione del piano capitolino di raccolta e smaltimento dei rifiuti.