La Virginia Commonwealth University ha di recente reso noti i risultati ottenuti grazie ad una ricerca su un piccolo verme il Caenorhabditi selegans che stando a quanto afferma l'equipe di scienziati che si è occupato della ricerca sarebbe di aiuto per combattere l'obesità. 

I risultati ottenuti grazie agli studi condotti sul piccolo verme sono stati anche pubblicati sulla rivista scientifica eLife.

Il piccolo verme, che si chiama appunto Caenorhabditi selegans, è lungo soltanto 1 millimetro, si nutre di batterie e potrebbe fornire un aiuto per capire meglio i meccanismi mentali che sono legati all'obesità.

Il gruppo di scienziati che ha condotto la ricerca è partito dal concetto che spesso si preferisce mangiare quello che il nostro cervello riconosce già come cibo. Gli scienziati hanno osservato che questo tipo di comportamento è stato riscontrato nei vermi ma allo stesso tempo può essere ricondotto anche agli esseri umani.  Infatti alcuni neuroni mediano questo fenomeno spegnendosi e non reagendo quando ci si trova di fronte ad un sapore o un profumo nuovo. 

"Abbiamo scoperto come l'esperienza del cibo regoli il suo consumo successivo, a causa della soppressione dei neuroni che sono più attivi in risposta al cibo familiare che scatena quindi una serie di segnali legati alla serotonina, che aumentano la soddisfazione nel mangiare cose già conosciute." E' quanto hanno dichiarato gli autori della ricerca. 

Grazie alle conclusioni a cui sono giunti a seguito di questa ricerca è stato possibile studiare questo meccanismo, che secondo gli autori della ricerca potrebbe rappresentare un valido aiuto per combattere l'obesità, infatti osservando il comportamento del piccolo verme si è notato che anche il comportamento umano è simile e quindi potrebbe essere utile per aiutare le persone affette da obesità a preferire cibi più sani e abbandonare le abitudini alimentari sbagliate.