L'introduzione della sigarettaelettronica risale circa al 2005ma la sua decisa affermazione sulmercato mondiale si è registrata nel corso degli ultimi mesi e l'Italianon si è dimostrata esente da tale tendenza. Anzi. Nello "Stivale" sono circa 400.000 gli "svapatori" (ovvero coloro che utilizzano le sigarette elettroniche)ed il trend è in continuo aumento tanto che tale cifra dovrebbe aumentare entroil dicembre 2013 fino ad 1 milione di unità. I fumatori di sigarette tradizionalisono invece circa 12 milioni.

Le cifre stanno assumendo proporzioni rilevanti e le multinazionali del tabacco cominciano astorcere il naso di fronte ad un mercato "alternativo" capace di fruttare,attualmente, circa 200 milioni di euro.

Le multinazionali in questione, tra cuiad esempio la Philip Morris, stanno affrontando la problematica attraverso un duplice approccio: da un lato, stannocercando di entrare da competitor nelnuovo mercato delle e-cig (rilevando aziende che le producono), dall'altrohanno avviato campagne denigratoriefinalizzate al ridimensionamento dei benefici di tali dispositivi elettronicimettendone in dubbio la funzionalità e le proprietà "benefiche" per coloro cheintendano smettere di fumare in modo tradizionale.

Ma la sigarettaelettronica è dannosa per la salute? Può essere credibile la versionesecondo la quale farebbe male quanto una sigaretta tradizionale? Tutti gli studi sul consumo di "bionde tradizionali"hanno portato alla luce gli effettinegativi della combustione edegli additivi presenti (quali adesempio la nicotina) sull'organismo umano.

Il fenomeno del tabagismo ha creatoe crea molteplici conseguenze negative sull'essere umano in quanto durante lacombustione vengono prodotte sostanze molto pericolose quali acido cianidrico, acetaldeide, ammoniaca, formaldeide, ossido di azoto. Esiste inoltre l'aggravante della pericolosità del fumo passivo che puòessere inalato da terzi.

In tal senso la sigarettaelettronica si sta rilevando utilissimaper almeno tre tipologie di aspetti:

  1. Eliminazione dellacombustione: l'aspirazione da parte del consumatore esclude la possibilitàdi inalare e assumere le sostanze dannose prima descritte (le quali non siformano).
  2. Eliminazione delproblema del fumo passivo: le "svapate" sono costituite sostanzialmente danuvole di vapore acqueo e tutelano in tal modo le altre persone presenti nell'ambientecircostante.
  3. Riduzione dell'assunzionedi nicotina: il liquido con il quale viene riempito il serbatoio dellasigaretta elettronica contiene una percentuale variabile di nicotina e permetteal consumatore di "regolarsi" gestendo anche la propria eventuale "dipendenza"diminuendo progressivamente il quantitativo.

E' bene precisare come la sigaretta elettronica non eliminila dipendenza dalla nicotina ma permetta, a coloro che fossero dotati di forzadi volontà, di gestire meglio la transizione verso una frequenza inalatoriameno frequente e con conseguenze per la salute meno impattanti.

Deve essere cura del consumatore controllare che taliprodotti elettronici siano certificati CE e non siano in alcun modocontraffatti pregiudicandone la funzionalità e la sicurezza.