Dopo la segnalazione da parte del Ministero della Sanità della Guinea all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di quasi 200 casi di Ebola (197 casi clinici, tra cui 122 decessi), l'obiettivo è stato quello di evitare contatti con i pazienti nelle aree raggiunte dall'epidemia e i soggetti che hanno sviluppato i sintomi sono stati posti in isolamento.



I casi clinici sono stati registrati a Conakry, Guekedou , Macenta, Dabola, Kissidougou e Djingaraye, ma l'epidemia si sarebbe diffusa anche in Africa: in Liberia si sono rilevati 27 casi clinici con 13 decessi e in Serra Leone le autorità hanno comunicato all'OMS 12 casi sospetti di Ebola.





Le possibilità di trasmissione del virus attraverso i migranti ha messo, in questi giorni, in allarme anche l'Italia, soprattutto Sicilia e Lampedusa, esposte, per ragioni geografiche alla possibilità che il virus arrivi attraverso i clandestini provenienti dall'Africa. Ogni malore degli immigrati ha suscitato allarmismo.



Il Ministero della Salute ha rassicurato dichiarando che non c'è nessun allarme in merito alla trasmissione del virus Ebola, smentendo anche le voci in circolazione in questi giorni. La dichiarazione è stata supportata dalla Marina Militare che non ha riscontrato nessuna segnalazione tra i soccorsi del Mediterraneo.

Cos'è il virus Ebola?

L'Ebola è un virus estremamente aggressivo per l'uomo, uno tra i più temuti al mondo per l'elevato tasso di mortalità. Causa una febbre emorragica e allo stato attuale non esistono vaccini o cure in grado di debellarlo. L'unico modo per evitare il contagio è l'isolamento e adottare misure igieniche fondamentali, come l'uso di sapone e di acqua pulita.