Umberto Veronesi, il fondatore e direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia con sede a Milano, lancia un appello ai media e ai giornalisti per favorire una maggiore sensibilizzazione e per diffondere una corretta informazione in materia di tumori. 


Ecco l’appello di Veronesi: “Dobbiamo cercare di trovare un accordo, un’alleanza, per combattere insieme la sfida più grave che l’umanità deve affrontare dall’inizio dei tempi, il cancro”.

Per Veronesi si tratta di una vera e propria chiamata alle armi in cui, soprattutto ai media, è richiesto di partecipare per salvare l’umanità contro questa malattia che sta diventando quasi epidemica. Come ha dichiarato Veronesi, lasciando intravedere uno scenario alquanto disastroso, se 50 anni fa solo un italiano su 20 si ammalava di cancro, oggi ad ammalarsi è un italiano su tre e nel futuro si prevede un increscioso aumento: un italiano su due.


Una delle sfide più impellenti oggi, secondo l'esperto, è vincere i tabù, diffondendo una corretta informazione ed insegnando all’opinione pubblica a credere nella scienza, ricordando i tempi in cui per parlare di tumore si ricorreva all’espressione “male incurabile”. E' fondamentale che ci sia un avvicinamento tra scienza e popolazione. Quest'ultima deve essere informata bene su ciò che bisogna fare per allontare i rischi: stili di vita, visite periodiche, esami.


Così Veronesi ha cercato l’appoggio dei media durante l’incontro denominato “I media nella lotta al cancro: sette direttori a confronto”, tenutosi all’Università Iulm di Milano


Il direttore scientifico dello Ieo, nel suo appello, si è rivolto a cinque direttori stampa con lui in Aula Magna: Mario Calabresi de La Stampa, Monica Maggioni di RaiNews24, Ezio Mauro di Repubblica e Sarah Varetto di Sky Tg 24 e Roberto Napoletano del Sole 24 Ore, mentre erano assenti Ferruccio De Bortoli del Corriere della Sera e Lucia Annunziata di Huffington Post Italia.