È stata già ribattezzata la nuova SARS, la Sindrome Acuta Respiratoria Grave, apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong (Canton) in Cina e scoperta da un medico italiano Carlo Urbani. Se però quest'ultima è considerata alquanto rara, con un tasso di mortalità secondo l'Oms pari al sette percento, la sua nuova versione fa molto più paura. Anche perché siamo ancora a uno stadio conoscitivo.

Parliamo della Sindrome respiratoria del Medio oriente, meglio conosciuta con l'acronimo di MERS, che secondo gli esperti ha un tasso di mortalità pari al trentasei percento. Quali sintomi ha? E quali sono le aree del mondo più interessate?

Dove si sta sviluppando

Come riporta Libero, il focolaio della Mers è la Corea del Sud. Oltre al succitato alto tasso di mortalità, ha dalla sua la rapida diffusione. Le persone messe in quarantena sono infatti già ben millequattrocento. Il primo paziente è stato un anziano di 68 anni, tornato da un viaggio fatto in Medio oriente. Le prime due persone morte, un uomo e una donna, erano state ricoverate nello stesso reparto ospedaliero, segno ciò di come la malattia si propaghi in fretta.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha stimato in oltre millecento i casi di Mers segnalati e ci sarebbero già stati 479 casi di morte partendo dalla sua individuazione nel 2012.

Il governo sudcoreano è già stato messo sotto accusa per come ha agito lentamente nel limitarne i danni, visto che è una patologia già individuata da tre anni. E ora si teme che arrivi ad altri Paesi vicini, tra cui la confinante Nord Corea del pittoresco e paffuto dittatore Kim Jong Un, Stato isolato dal mondo che potrebbe trovarsi impreparato ad affrontarla.

I sintomi della Mers

Ma quali sono i sintomi della MERS? Molto simili a quelli della SARS: febbre, brividi, mialgia, e in un paziente anche diarrea.

I sintomi respiratori si sono evoluti in insufficienza respiratoria acuta, molto rapidamente. La malattia impiega dodici giorni per svilupparsi. Se si è stati di recente in un Paese asiatico e non necessariamente in Corea del Sud, e si ha qualcuno di questi sintomi, meglio farsi controllare.

Sconfitta l'Ebola, il mondo deve fare i conti con un nuovo flagello?