Ottobre sta giungendo al termine,ma la campagna di prevenzione della Fondazione Veronosi, contro il tumore al seno che colpisce un numero sempre crescente di donne, non si ferma. Inutile affermare che la prevenzione diminuisce di gran lunga il numero dei malati che non avrebbero altra possibilità che la morte, se questo grande male non fosse 'preso' in tempo, ma, ad oggi, ci giungono buone notizie dal XVII Congresso dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). In quasi 20 anni di studio,l'Aiom ha constatato che gli italiani guariti dal tumore sono circa il 20% e che queste guarigioni avvengono per i tumori più frequenti: come al colon,al seno e alla prostata.
Questi dati portano l'Italia al vertice della classifica di guarigione europea.
La disinformazione e le nuove frontiere dell'oncologia
Purtroppo peró, sono ancora molti gli italiani che trattano i tumori come dei mali incurabili (circa il 72%): la disinformazione, infatti, non gli permettere di conoscere i sistemi all'avanguardia che l'oncologia ha sviluppato, come l'immuno-oncologia. Questo nuovissimo trattamento allunga le speranze di vita del paziente e riscontra risultati positivi anche in quelli che vengono definiti 'big killer': il tumore al polmone e al rene. Per sconfiggere le convinzioni tradizionali e mettere a conoscenza i pazienti delle nuove tecniche sviluppate, l'Aiom ha deciso di utilizzare i social network,creando una pagina Facebook e un profilo Twitter con cui poter diffondere le informazioni necessaria alla conoscenza dell'immuno-oncologia: questa terapia stimola il sistema immunitario contro le cellule malate in modo efficace e sembra essere la giusta risposta ai pronostici negativi per il 2016, che prevedono 363mila nuove diagnosi tumorali.
La campagna d'informazione dell'Aiom non si ferma: attraverso la pubblicazione del libro 'Si puó vincere', le testimonianze di 16 pazienti curati con l'immuno-oncologia mostrano all'Italia che il cancro è una malattia vincibile,anche se la strada da percorrere è ancora tutta in salita.Gli italiani hanno comunque una visione positiva dell'oncologia italiana, che reputano di gran lunga superiore a quella degli altri paesi Europei, ed in essa ripongono estrema fiducia.