E' stato considerato per molto tempo come una inutile appendice che non serviva a nulla, in realtà il cordone ombelicale si è rivelato poi una preziosa fonte di cellule staminali, che possono essere utilizzate per curare 80 differenti malattie, dopo che sono state iniettate in un organismo in lista per un trapianto.

In ogni parte del mondo, infatti, il ricorso a queste staminali contenute nel cordone ombelicale dei neonati è ormai diventato una prassi medica molto diffusa, tanto che si è arrivati alla cifra impressionante di oltre 30 mila trapianti effettuati nel mondo.

Tuttavia sembra che in l'Italia questo metodo non si sia ancora diffuso adeguatamente e, oltretutto, i cordoni ombelicali vengono trattati come rifiuti ospedalieri nella maggior parte dei casi quindi destinati al cassonetto della spazzatura, mentre potrebbero essere inviati ai laboratori appositi per il prelievo delle cellule. Nel 2014 oltre il 95% dei cordoni sono stati gettati via, catalogati come rifiuti speciali. E’ come gettare nei rifiuti un qualsiasi organo potenzialmente utilizzabile.

La cura per malattie gravi

Come ci spiega il Prof. Francesco Zinno, docente di Immunoematologia all’Università di Tor Vergata: “Il trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale ha dimostrato come il tasso di successo sia tale da poter sostituire il più invasivo espianto di midollo osseo da un donatore vivente e i campi di applicazione aumentano giornalmente: uno studio statunitense della Duke University, ha reso noto che il trapianto di cellule staminali cordonali ha reso possibile la ripresa di alcuni bambini affetti da paralisi cerebrale infantile; l'estate scorsa una bambina italiana di 20 mesi, affetta proprio da questa paralisi, ha ricevuto due infusioni di cellule staminali prelevate dal suo cordone ombelicale ed ha riportato significativi miglioramenti".

Con le cellule staminali, oggi, è possibile curare bambini con patologie genetiche come l’ADA-scid, che quasi annulla il sistema immunitario e costringe i piccoli al costante isolamento, oppure la Sindrome di Wiskott-Aldrich, malattia che provoca emorragie e tumori.

Con i trapianti effettuati da cellule staminali prelevate dal cordone nel 57% dei casi possono curare anche pazienti adulti e per il 43% neonati, tutto ciò è possibile perché le staminali sono molto versatili, infatti permettono di usare anche più di un campione e avere a disposizione una quantità di cellule per curare sia casi pediatrici che, appunto, pazienti adulti.