Non esistono riscontri scientifici diretti riguardo la tossicità dell’olio di palma negli alimenti e gli effetti negativi che questo avrebbe sulla Salute umana. Con una ricerca apposita sull'argomento, lo ha confermato l’Istituto superiore di sanità che, comunque, mette in guardia la popolazione sull’eccessivo utilizzo di questa tipologia di olio, composto al 100% da grassi.
Cos’è veramente l’olio di palma
L’olio di palma è un ingrediente molto utilizzato nell’industria alimentare, è prodotto per l’87% in Indonesia e Malesia.
Il consumo in Europa si attesta intorno al 12% del totale mondiale, in USA al 3%. È composto al 50% da acidi grassi saturi, al 40% da acidi grassi monoinsaturi e al 10% da grassi poliinsaturi (questi ultimi due sono ritenuti grassi “buoni” poiché favoriscono la sostituzione da un tipo di colesterolo, che causa ostruzioni vascolari e infarti, ad un altro).
Studi sull’insorgenza delle malattie hanno, effettivamente, attribuito all’eccesso di grassi saturi effetti negativi sulla salute e un aumento di patologie cardio-vascolari; alla luce di ciò, se utilizzato in dosi massicce, l’olio di palma potrebbe essere nocivo.
L’olio di girasole ha sicuramente un effetto minore sulla salute dovuto alla presenza ridotta di acidi grassi saturi e per questo il suo consumo non è associato a problemi cardiovascolari o di colesterolo.
Lo studio
Lo studio, effettuato dall’Istituto superiore di sanità, indica che la popolazione italiana adulta assume circa 27 grammi al giorno di grassi, con un apporto di olio di palma stimato tra 2,5 e 4,7 grammi. Mentre i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni consumano circa 25 grammi al giorno di acidi grassi saturi, con un apporto di olio di palma tra 4,4 e 7,7 grammi. Questi dati (gli unici disponibili) si riferiscono agli anni 2005-2006, dunque, con dei dati più aggiornati la situazione potrebbe apparire anche più grave.
Infatti, negli ultimi dieci anni si è registrata una crescita in Italia di importazioni di olio di palma a scopo alimentare, che risulta sostitutivo di burro e margarina.
Gli organismi sanitari nazionali ed internazionali raccomandano un’assunzione di acidi grassi che non superi il 10% delle calorie totali giornaliere. Dalla ricerca è emerso che il consumo giornaliero di acidi grassi della popolazione italiana adulta si aggira intorno all’11%, poco più della soglia raccomandata dai diversi enti sanitari.
L’istituto superiore di sanità sottolinea che non ci sono prove scientifiche che attestino che l’olio di palma comporti effetti diversi rispetto ad altri alimenti composti da grassi saturi, come il burro ad esempio.
I soggetti più vulnerabili sono bambini, anziani, obesi, ipertesi e persone con problemi di circolazione, per tale motivo l’Istituto raccomanda una dieta bilanciata che comprenda alimenti contenenti acidi grassi saturi (come uova, latte e carne) ma che, al contempo, contenga il consumo di elevate quantità di tali grassi.