Il direttore dell'Unità Operativa delle Malattie Infettive di Pisa, il dottor Franco Menichetti, durante un'intervista rilasciata al quotidiano "La Nazione" di Firenze, ha asserito che la forma così aggressiva del batterio che causa la meningite C e che ultimamente ha colpito alcune zone della Toscana lungo la valle dell'Arno, è arrivata in Italia in seguito allo sbarco di una nave da crociera a Livorno, nell'ottobre del 2012.

In quell'occasione, furono vittime della meningite da meningococco C quattro crocieristi, tre stranieri ed uno di nazionalità italiana. Sarebbe questa, quindi, la causa dell'oltre il 50% dei casi che dal 2015 si sono registrati in Italia, in particolar modo in Toscana. Dunque, il batterio si sarebbe diffuso in questa regione a causa di una situazione anomala.

Studiare la popolazione per capire il fenomeno

Sarebbe appropriato, sempre secondo il dottor Menichetti, condurre uno studio sui tamponi effettuati sulle persone che risiedono nelle zone più colpite dal meningococco C, per poter capire meglio il fenomeno.

L'esperto, sempre durante la sua intervista al quotidiano "La Nazione di Firenze", dichiara che gli studi condotti procedono a rilento, ma nonostante ciò si è riusciti ad individuare circa mille portatori per ogni caso. 

La malattia sarebbe esplosa a distanza di tre-quattro anni dallo sbarco della nave da crociera a Livorno, in quanto la diffusione del meningococco C, durante quest'arco di tempo, sarebbe avvenuta da individuo ad individuo attraverso la gola, arrivando ad un livello di saturazione e concentrandosi lungo la Valle dell’Arno che è la zona maggiormente popolata e, di conseguenza, più colpita dalla patologia.

Il caso della donna ammalata, vaccinata a marzo

il caso della donna di Santa Croce, colpita da meningite nonostante fosse stata vaccinata il 2 marzo, è un caso diverso, almeno da quanto afferma il dottor Menichetti, in quanto la risposta al vaccino può variare dai 15 ai 30 giorni e comunque è differente da persona a persona.

In ogni caso, il medico ricorda che con il vaccino, di solito la meningite si manifesta in una forma meno aggressiva. Si tratta, ad ogni modo, di un batterio più resistente del solito che non ha stagionalità e che può colpire le persone di qualsiasi età. Vaccinarsi è l'unica arma a disposizione per evitarne ancora di più la diffusione e per non ammalarsi.