Quando i valori della glicemia sono troppo alti, è inevitabile, si pensa subito al diabete: uno dei rischi principali per il cuore. Infatti, chi è affetto da questa malattia rischia di morire per malattie cardiovascolari, 3 volte di più rispetto a chi invece non ce l'ha. Il legame tra i livelli ematici di Colesterolo e glucosio sono alla base di questo fenomeno, due fattori che, messi insieme, accelerano notevolmente il processo di aterosclerosi.

La glicemia unita al colesterolo

La glicemia, infatti, è in grado di influenzare l’accumulo nel sangue delle placche aterosclerotiche, le cosiddette LDL (detto anche 'colesterolo cattivo') ma non solo: nei pazienti che convivono con il diabete di tipo 2, si formano facilmente delle LDL più dense e piccole, una caratteristica che permette loro di permanere più a lungo nel sangue, oltre che penetrare nella parete delle arterie più facilmente e a ossidarsi con maggior velocità.

Tutto questo, se non curato adeguatamente, con il supporto di una sana alimentazione e del movimento fisico, può accelerare di molto il processo di aterosclerosi. I meccanismi che regolano queste associazioni, ancora oggi non sono ancora noti. Pare, secondo gli studi, che tutto dipenda dalla resistenza all'ormone che tiene sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, cioè all’insulina; tuttavia, nonostante restino da chiarire alcuni dubbi, è importante non sottovalutare il legame che esiste tra questi due fattori. 

Quando si parla di glicemia il pensiero corre subito al diabete, malattia che rappresenta uno dei principali rischi per la Salute del cuore. Infatti chi convive con questa patologia è 3 volte più esposto al rischio di morire a causa di una malattia cardiovascolare. Ma non solo, ha anche la stessa probabilità di avere un infarto entro 8 anni dalla diagnosi di chi ha già avuto un attacco di cuore. Alla base di questo fenomeno c’è anche il legame tra i livelli ematici di glucosio e quelli di colesterolo, due fattori che, sovrapponendosi, accelerano il processo di aterosclerosi. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

La glicemia influenza l'accumulo nel sangue delle LDL

Se il diabete è un nemico, lo è altrettanto il colesterolo alto: nemici silenziosi che, insidiandosi nel nostro organismo gradualmente, possono provocare gravi problemi di salute: ipertensione, perdita dell'acutezza mentale, calcoli biliari, impotenza, infarto e ictus, sono solo alcune delle importanti conseguenze legate a questi due fattori, spesso presenti insieme.

Solo il 20% viene assimilato attraverso gli alimenti, mentre gran parte è prodotto dall'organismo. Senza colesterolo molti apparati del nostro corpo, tra cui il sistema nervoso, non potrebbero mai funzionare; se in eccesso, invece, è rischioso almeno quanto il diabete. Ma, come prevenirlo? L'alimentazione è il punto più importante, quindi via libera a legumi, cereali, verdure ricche di fibra, olio extravergine d'oliva, riso, pasta integrale e pane in modiche quantità, pesce azzurro (ricco dei famosi omega 3) cotti al vapore, al cartoccio o alla griglia, poca carne rossa, pollame (eliminando la pelle). Evitare invece il più possibile insaccati, lardo, strutto, burro, formaggi stagionati, scatolame vario. 

L'alimentazione giusta

Inoltre è consigliabile limitare i dolci, l'alcol, prodotti congelati o precotti, il fast food, bere almeno due litri di acqua al giorno.

Pasti poco abbondanti, se si vuole mantenere il giusto peso. Per finire, si dovrebbe abolire il fumo ed evitare la pigrizia: basta anche fare una passeggiata a ritmo sostenuto, almeno tre volte a settimana. Il colesterolo alto non dà sintomi, tranne che in casi rari: per esempio torpore, disturbi della circolazione, lieve affanno dopo un piccolo sforzo fisico, vertigini, oppure un accumulo di grasso sulla pelle intorno agli occhi. Consigliabile quindi effettuare con regolarità gli esami del sangue, sia per il colesterolo che per la glicemia, almeno ogni sei mesi.