La Settimana della celiachia sarà dal 13 al 21 maggio di quest'anno, ed è un'iniziativa promossa a livello nazionale dall'Associazione Italiana Celiachia Onlus (AIC). La prima si è svolta nel 2015, cogliendo l'occasione del tema food dell'Expo di Milano. Lo scopo della Settimana di quest'anno è quello di educare la popolazione a vivere al meglio una dieta che per i celiaci non è una scelta alimentare ma l'unica terapia e modo di vivere possibile.

Intolleranza al glutine

La Celiachia (che non è allergia al frumento, bensì un'intolleranza) è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine (un complesso proteico presente in molte qualità di cereali quali frumento, avena e kamut solo per citarne alcuni) in soggetti geneticamente predisposti.

I sintomi sono tra i più vari e disparati: si va dai comuni dolori intestinali all'anemia, all'amenorrea, e nei casi più gravi anche aborto o epilessia con calcificazioni cerebrali, e linfoma intestinale.

L'Italia non riesce ancora a soddisfare pienamente i bisogni delle persone con intolleranze alimentari

L'Italia purtroppo sul tema intolleranze alimentari ha ancora molto da imparare da Paesi come gli Stati Uniti o la Nazioni Scandinave: quante volte capita di andare a cena in una pizzeria, chiedere una pizza con impasto senza glutine e sentirsi dire che non ne hanno? O di entrare in bar, chiedere una brioche apposta e non trovarla? Ci stiamo attrezzando, ma in molti ancora non hanno fatto questo adeguamento.

C'è ancora troppa disinformazione sul problema delle intolleranze, su quella che è una realtà e un mercato in rapidissima crescita. Rapidissima crescita dovuta alle mode e alle diete del momento: senza glutine, senza lattosio, vegan, e l'elenco è ancora molto lungo.

Il pensiero del presidente dell'Aic

Si stima che in Italia ci siano 6 milioni di persone che si considerano affette da tale patologia non diagnosticata, e che quindi seguono un regime alimentare non salutare per il proprio organismo.

Il presidente dell'Aic, Giuseppe di Fabio, ha recentemente dichiarato all'Ansa che "nessuna ricerca ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell'alimentarsi senza glutine".

La spesa per prodotti senza glutine

Al contrario, studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che in chi non è celiaco l'esclusione del glutine è inutile, talvolta dannosa, e per giunta costosa: ogni anno, gli Italiani spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, e di questi solo 215 milioni derivano da alimenti acquistati per la terapia in pazienti celiaci (dati Nielsen diffusi dall'AIC). Sul sito settimanadellaceliachia.it sarà possibile tenersi informati sugli eventi e mettersi in contatto con medici e dietisti tramite e-mail e chat predisposte per l'esigenza.