A nessuno piace trovarsi solo, magari per una vedovanza che non ci si aspettava - un compagno che muore all'improvviso o ci lascia intorno ai 70 anni. C'è ancora un po' da vivere, ma spesso si perde un po' di indipendenza, il fisico non regge più bene, i parenti spesso sono troppo indaffarati e non tutti i Comuni hanno programmi per la vecchiaia.

Uno studio inglese rivela che tra costo sanitario e pressione sui servizi sociali, per ogni decennio di solitudine di un anziano si perdono 6000 sterline, mentre per ogni pound speso nell'alleviare la solitudine, se ne risparmiano 3.

Affrontare efficacemente il problema potrebbe portare a un risparmio sui conti pubblici di 3,6 milioni di sterline.

Perché questo non viene fatto? Un problema grave è che le persone sole si sentono in colpa e faticano ad ammettere che hanno "un problema", apparentemente qualcosa che tiene alla larga le altre persone. C'è in pratica uno stigma intorno alle persone anziane sole, vedove o separate. Inoltre a volte hanno qualche difficoltà veramente, come la depressione, o una perdita di autonomia in qualche caso dovuta a malattie neurovegetative come l'Alzheimer.

Lo studio, pubblicato nell'ambito di una "campagna per porre fine alla solitudine", ha evidenziato alcuni casi di politiche sociali virtuose per la terza età, come a Manchester, dove è stato organizzato un servizio che prevede visite agli anziani da parte dei giovani.

I social network aiutano in qualche modo, soprattutto a esprimere a parole il senso di solitudine, ma è ancora sentita la mancanza di spazi d'aggregazione.

E come vanno le cose in Italia? Secondo una ricerca di Infodata, da noi ci sono moltissime persone sole. Se i manuali di auto-aiuto d'Olteoceano fanno di tutto per farci apprezzare la "solitudine creativa" (in inglese solitude, contrapposta alla più penosa loneliness), le statistiche rivelano tuttavia che un italiano su otto non sa a chi chiedere aiuto di fronte alle difficoltà della vita. Difficoltà, confermate da Eurostat, che comprendono anche il rischio di povertà ed esclusione sociale.

In tempi di crisi come i nostri, in cui spesso lo Stato demanda ai familiari anziani le spese per sostenere anche i giovani spesso privi di impiego, si rischia si commettere gravi ingiustizie verso entrambe le generazioni, quelle a cui spetta progettare il futuro e quelle che hanno lavorato sodo per oltre quarant'anni e sono ancora, anche se non tutti sono disposti a riconoscerlo, il perno delle loro famiglie.