Una vita sessuale, si sa, porta a molti benefici. Rilascia endorfine, stimola i recettori dopaminergici, legati ai centri del piacere, e ora sembra possa aiutare anche a consolidare la memoria. O almeno questo è ciò che sembrerebbe indicare un nuovo studio condotto dall'Università Australiana di Wollongong.

Cosa sappiamo sulla memoria

La nostra conoscenza riguardo la memoria è parecchio vasta.

Ad oggi siamo a conoscenza dell'esistenza di diversi tipi di memoria, una cosiddetta a breve termine (o Working Memory) e una memoria detta a lungo termine. La prima potrebbe essere definita come il presente psicologico, l'esperienza fenomenica cosciente ed attuale. È quella che tipicamente utilizziamo per tenere a mente temporaneamente le informazioni che ci possono interessare; è soggetta a un rapido oblio, a meno che l'informazione non venga codificata ed immagazzinata, e quindi passata alla memoria a lungo termine. Quest'ultima è, forse, la più affascinante. A parte rappresentare il nostro "passato psicologico", sia cosciente che non cosciente, oltre a essere virtualmente illimitata, è uno di quei processi che letteralmente "scolpisce" il cervello.

La codifica infatti porta alla creazioni di strutture chiamate engrammi, dei particolari assemblamenti neuronali che si vengono a costituire nel processo di immagazzinamento della traccia mnestica (come brillantemente intuito, ancora prima delle sue evidenze sperimentali neuroscientifiche, da Donald Hebb). Quel che accade, sostanzialmente, è che nel momento che un neurone si attiva, porta all'ulteriore attivazione di neuroni vicini. A lungo andare questo porterà alla sincronizzazione di questi gruppi neurali, che spareranno all'unisono nel momento in cui anche solo uno di questi venga stimolato (motivo per il quale il parziale danneggiamento di uno di questi non porti alla completa perdita della traccia mnestica).

Questo è un processo dalla durata variabile (anche se, ricordiamo, la memoria è dinamica, ed in virtù di questo le informazioni ivi contenute sono oggetto di costante rielaborazione), ma sia che il processo sia veloce, sia che sia lungo, l'ippocampo svolge un ruolo fondamentale: nel primo caso per una prima fissazione, nel secondo caso nel ruolo di dialogo con la neocorteccia e la creazione degli engrammi.

La memoria a Lungo termine è quella che ci permette di avere consapevolezza di noi stessi. Può essere ancora suddivisa in Memoria procedurale, che ha a che vedere con quei processi inconsapevoli che ci guidano nei processi automatici quotidiani, e quella dichiarativa, a sua volta divisa in semantica (e quindi legata alla consapevolezza di sapere, quella che potremo definire "conoscenza) e episodica, quella comunemente intesa come "memoria": auto-riferita e concernente gli eventi della nostra vita.

Il ruolo dell'attività sessuale

Lo studio dell'Università di Wollongong ha messo in luce i benefici di una proficua attività sessuale a livello ippocampale. È stato eseguito un test di memoria episodica, correlato a un questionario concernente la vicinanza emotiva, le condizioni di Salute e, appunto, l'attività sessuale, sottoposto a un campione di 6016 ultracinquantenni. Due anni dopo è stato riproposto lo stesso test, e i risultati hanno parlato chiaro: l'attività sessuale, insieme alla vicinanza emotiva col proprio partner, portava ad un impatto positivo sul rendimento mnemonico, almeno nel breve termine (sembra venire meno a lungo andare). Questo, probabilmente, proprio per il ruolo eccitatorio del sesso a livello ippocampale, secondo i fautori dello studio.

Quindi, specie per gli over 50, il consiglio sembrerebbe quello di essere i più attivi possibile, quando si ha la possibilità.