La scienza è in continua evoluzione. D'altronde se volessimo contrassegnare la modernità con un paradigma potremmo usare l'espressione inglese work in progress, a significare proprio lo schiudersi di nuovi orizzonti conoscitivi, che in ambito medico possono portare al trattamento e alla cura efficace di malattie ritenute incurabili. In questo senso sul fronte della ricerca arriva una novità molto interessante per quanto riguarda il trattamento della sclerosi multipla.
Ma andiamo a considerare più nel dettaglio che cosa è emerso.
Sclerosi multipla: le ultime novità della ricerca
L'Agenzia Usa per il controllo sui medicinali ha dato il via libera all'approvazione di un farmaco per i trattamento della sclerosi multipla nei bambini e negli adolescenti. Ma di cosa si tratta? Il farmaco è a base di "fingolimod", un immunosoppressivo che già nel 2010 è stato approvato per il trattamento dei malati adulti affetti da questa malattia neurodegenerativa che presentano episodi ricorrenti.
I risultati della sperimentazione
Il medicinale è stato sperimentato su un gruppo di adolescenti.
I risultati si sono rivelati nettamente incoraggianti: dopo due anni da quando è stato avviato il protocollo di sperimentazione, l'86% dei pazienti giovanissimi trattati con questo farmaco non presentava più i sintomi della patologia, rispetto invece al 46% dei ragazzi sottoposti alla terapia standard a base di interferone beta-1a. Insomma l'approvazione di questo farmaco da parte dell'ente di controllo statunitense può ritenersi un significativo passo in avanti fatto dalla ricerca per la cura della sclerosi multipla in età pediatrica. Ma cos'è la sclerosi multipla?
Sclerosi multipla: cos'è
La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa demielinizzante, ovvero si manifesta con lesioni che interessano il sistema nervoso centrale.
In particolare molte ricerche e studi hanno evidenziato che alla base di questa patologia vi è una reazione anomala da parte del sistema immunitario, che provoca la distruzione sia della mielina che degli olingodendrociti che la producono. La patologia può esordire a qualunque età, ma nella maggior parte dei casi si manifesta tra i 20 e i 40 anni. Le donne hanno più probabilità di esserne colpite rispetto agli uomini. Riguardo alla causa non ne esiste una sola, pertanto le evidenze scientifiche riportano che la SM deriva da una combinazione multifattoriale, che chiama in causa sia fattori genetici che ambientali. Grazie ai progressi fatti dalla ricerca, le persone affette da sclerosi multipla, se ricevono una diagnosi precoce, possono mantenere una buona qualità di vita per molti anni. Inoltre pur essendo imprevedibile l'evoluzione, questa patologia neurodegenerativa non riduce l'aspettativa di vita delle persone ammalate.