Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Cell” ha scoperto come il tessuto adiposo bruno abbia un importantissimo ruolo nell'invio di segnali al cervello per la regolazione dell'assunzione del cibo. Il grasso bruno darebbe l'input a meccanismi cerebrali che instaurano il senso di sazietà ed il risultato è che mangiamo meno. Questo particolare tipo di tessuto adiposo, che ha la funzione di produrre calore per la termogenesi dell'organismo, potrebbe diventare anche il nuovo punto di partenza per un approccio nutrizionale e farmacologico contro l'obesità.
Lo studio
La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori del Politecnico di Monaco di Baviera e dell'Università finlandese di Turku. Lo studio è stato effettuato mediante esperimenti su topi e confermato in un secondo tempo su un campione di volontari. Gli scienziati hanno esaminato il tessuto adiposo bruno, che immagazzina l'energia derivata dai processi catabolici sotto forma di "grasso bianco" e "grasso bruno". Il primo tipo di adipe funge da riserva energetica dell'organismo, sia quando i muscoli la richiedono, sia quando il cibo manca. Il grasso bruno fino ad ora era ritenuto responsabile della sola termogenesi, ovvero la regolazione di temperatura del nostro corpo.
Studi pregressi hanno già spiegato l'origine del grasso bruno, che è materna, mentre il tessuto adiposo bianco si eredita per via paterna; il legame ereditario materno del tessuto bruno è legato al gene H19 che si esprime solo sul cromosoma proveniente dalla genitrice.
Grasso bruno e secretina
i ricercatori, capitanati dal dottor Martin Klingenspor, hanno individuato un'azione secondaria della secretina, un ormone prodotto dal duodeno con lo scopo di regolare la secrezione pancreatica di succhi alcalini che tamponino l'acidità dei succhi gastrici. L'ormone si legherebbe anche ai recettori del tessuto adiposo bruno stimolandone le cellule alle attività termogenetiche. L'aumento della temperatura promuoverebbe l'apertura di canali ionici in alcuni neuroni cerebrali, detti POMC, che a loro volta innescano il senso di sazietà.
Il legame con la nutrizione e l'obesità
Si è anche scoperto che la secrezione della secretina non viene stimolata in ugual modo da tutti gli alimenti: alcuni micronutrienti sono più stimolanti di altri e quindi innescano il senso di sazietà in maniera più efficace e rapida. Quindi mangiare i cibi giusti potrebbe aumentare la sazietà riducendo l'apporto calorico dei pasti, cosa molto utile in caso di l'obesità e malattie metaboliche.