Il cancro sembra aver fortunatamente rallentato la sua corsa. Nel nostro Paese, per la prima volta il numero di casi di malattie di tumore sono decisamente in calo. Nel 2019, infatti, sono stimati circa 371.000 nuovi casi, a fronte dei 373.000 del 2018 (circa 2.000 in meno). Gli esperti attribuiscono la svolta a migliori stili di vita, alle efficienti campagne di sensibilizzazione e prevenzione che consentono di eseguire gli screening e, quindi, di individuare la malattia ancora ad uno stato precoce, aumentando in questo modo le possibilità di guarigione.
Anche il tasso di mortalità è in calo: ciò è dovuto soprattutto ai nuovi medicinali e alle innovative strategie di cura. Circa 3.5 milioni sono gli italiani che vivono dopo un periodo di malattia dovuta al cancro. Un paziente ogni quattro, quindi quasi un milione di persone, ritorna a condurre uno stile di vita regolare con le medesime aspettative di vita, potendosi definire guarito al 100%.
La geografia
I numeri sono stati presentati nella giornata di ieri, martedì 24 settembre 2019, al Ministero della Salute e sono il frutto della collaborazione tra l'Associazione Italiana di Oncologia Medica, l'Associazione Italiana Registro Tumori e della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica.
Un lavoro raccolto nel volume intitolato 'I numeri del cancro in Italia 2019', giunto alla sua nona edizione. Purtroppo, restano le differenze da regione a regione: al nord si registra un numero maggiore di casi, ma con una sopravvivenza più alta; nel Meridione, invece, i casi sono in numero minore, ma la prognosi è peggiore. L'incidenza più elevata è stata registrata nella regione Friuli Venezia Giulia con 716 episodi di tumore ogni 100.000 abitanti; la più bassa, invece, in Calabria (559 casi su 100.000 persone).
I numeri: maggiore prevenzione nella popolazione femminile
Il numero di nuovi casi di insorgenza di malattie tumorali progressivamente decresce man mano che ci si sposta dall’Italia settendrionale a quella meridionale e insulare.
Nei soggetti di genere maschile, l’incidenza è più bassa al Centro Italia (-4% rispetto al Nord) e ancora più bassa nel Mezzogiorno (-14%). Il medesimo andamento vale anche per le donne: -5% nell’Italia centrale e -17% nell’Italia Sud-insulare rispetto al Settentrione. Gli uomini sopravvivono soprattutto dopo tumori alla tiroide, alla prostata e ai testicoli; le donne reagiscono meglio verso le neoplasie della mammella e della tiroide. Inoltre, la sopravvivenza femminile ai tumori è più alta rispetto a quella della popolazione maschile: questo dipende dalla diversa diffusione di screening specifici e alla più diffusa inclinazione delle donne ad aderire a programmi di prevenzione.