Roger Federer, 36 anni e 19 Slam all’attivo, e Rafael Nadal, 31 anni e 15 Slam in carriera, nonostante abbiamo avuto non poche difficoltà nei loro incontri di secondo round (specialmente Federer, costretto di nuovo a giocare 5 set), non deludono a New York e passano entrambi al terzo turno nel quale affronteranno rispettivamente lo spagnolo mancino Feliciano Lopez, recente vincitore sulla prestigiosa erba del Queens, e l’argentino Leonardo Mayer, attuale numero 59 del mondo.
Lo svizzero, intervistato a fine match, ha espresso la sua opinione su questi 2 primi turni: “La mia preparazione non è stata per niente buona qui. Sapevo che forse avrei avuto delle difficoltà all’inizio. Forse ho avuto più difficoltà di quanto volessi. Ma sono ancora nel torneo, il ché mi da una possibilità. Credo ancora che inizierò a giocare come so diventando più consistente perché non sto giocando così male…con un po’ di fatica è ok. L’ho fatto centinaia di volte, non è qualcosa di cui mi preoccupo più di tanto”.
Ipotetico percorso di Federer e Nadal prima del tanto attesso primo match fra i due a New York
Viste le precedenti uscite non troppo convincenti né da un lato né dall’altro, sarà molto interessante vedere come i due tennisti più titolati di questo sport se la caveranno nei prossimi rispettivi match di terzo turno. Sulla carta le vere insidie dovrebbero spuntare dal quarto turno in poi. Infatti, negli ottavi di finale, in rotta di collisione con Nadal è previsto uno fra il serbo Troicki e l’ucraino Dolgopolov, quest’ultimo davvero pericoloso quando in forma, mentre ai quarti di finale dovrebbe incrociare la racchetta o con il belga Goffin o con il giovane russo Rublev, giustiziere del bulgaro Grigor Dimitrov.
Grigor sembrava essere ritornato in forma smagliante vincendo il suo primo Master 1000 a Cincinnati, qualche settimana fa, battendo in finale il talentuoso e giovane australiano Kyrgios, ma Rublev ha giocato una partita attenta, chiusa in 3 set. Probabilmente. dopo la vittoria di quest’estate in Croazia a Umag, vittoria ottenuta da Lucky Loser battendo in finale il nostro Paolo Lorenzi, il giovane russo ha preso consapevolezza dei suoi mezzi ed ora diventa un pericolo sul percorso dello spagnolo di Manacor.
Nel quarto di Federer, invece, le insidie maggiori dovrebbero arrivare direttamente nei quarti di finale, dove, ad attenderlo, potrebbe esserci uno dei seguenti avversari: l’argentino Juan Martin del Potro, l’austriaco numero 8 del mondo Dominic Thiem, o lo spagnolo Baustista Agut numero 13 della classifica ATP.
Thiem ha dimostrato di essere a livello dei top 5 sulla terra rossa, ma sul veloce non ha ancora vinto alcun torneo di prima fascia (a parte l’ATP 500 di Acapulco nel 2016), ma cosa più importante, non ha ancora battuto avversari di prima fascia su questa superficie.
L’incognita Juan Martin del Potro
Dominic Thiem, che nella notte italiana ha battuto il giovane americano Taylor Fritz in 4 set molto combattuti, per arrivare ai quarti di finale, dovrebbe battere l’argentino Juan Martin del Potro (qualora entrambi vincessero i loro incontri di terzo turno), il gigante di Tandil, noto per il suo diritto potente da fondo. E’ proprio qui a New York che, un giovanissimo Juan Martin, ha conquistato il suo successo più importante, vincendo nel 2009 in finale da numero 6 del seed, contro il favorito di quell’edizione, il numero 1 del seed e del mondo Roger Federer.
Quell’anno Federer inseguiva il sesto successo di fila a New York, ebbe anche match point, ma perse al quinto set. Da quel momento Juan Martin non ha potuto ripetersi a causa di diversi infortuni che lo hanno tenuto per anni fuori dal circuito, il più serio di tutti al polso sinistro, operato 2 volte e che ha compromesso uno dei suoi colpi più potenti, il rovescio a due mani. Nel 2016 Juan Martin è rientrato per l’ennesima volta, dopo aver dichiarato di essere stato molto vicino al ritiro definitivo. L’allora 28enne argentino vinse un torneo ATP 250 e la tanto agognata Coppa Davis con la sua Argentina, battendo, fra gli altri, l’allora numero uno del mondo, lo scozzese Andy Murray. Ma non finisce qui, perché alle olimpiadi di Rio, in Brasile, Juan Martin conquista la medaglia d’argento, battendo sul proprio percorso Novak Djokovic, in quel momento numero 1 del mondo, e Rafael Nadal.
Alla fine dell’anno Del Potro chiuderà al numero 38 della classifica ATP, partendo da una posizione iniziale di numero 1045 (dovuta a 2 anni di inattività). Il miglior rientro mai visto nella storia del Tennis, secondo solo alle imprese di Federer e Nadal in questa stagione. Quest’anno Juan Martin non ha trovato continuità di risultati, gravita intorno alla posizione numero 28 del ranking mondiale, ma sul veloce della Grande Mela si è sempre trovato a suo agio e, chissà magari il colpo grosso dell’anno sarà proprio qui.
Eventuale semifinale FedAl
Qualora sia lo svizzero che il maiorchino riuscissero a passare indenni attraverso questi ostacoli, arriverebbero ad affrontarsi per la prima volta a New York, e grazie ad Andy Murray, ciò avverrebbe solo in semifinale.
Sarebbe il quarto match fra Roger e Rafa quest’anno, tutti sul veloce e tutti a favore di Federer (finale Australian Open, quarti di finale Indian Wells, finale Miami), il quinto se si considera anche la finale, sempre vinta da Federer, nel 2015 sul veloce indoor di Basilea. Nella rivalità fra i due super atleti, Nadal conduce ancora a distanza di sicurezza, 23-14, con la maggior parte delle vittorie ottenute su terra battuta e con alcune storiche finali come quella sull’erba di Wimbledon nel 2008, vinta al quinto set, o come la finale dell’Australian Open nel 2009, storico successo perché per la prima volta Federer, durante il suo discorso di ringraziamenti a fine partita, finì in lacrime per due volte.
Probabilmente Federer ha legittimato la sua grandezza a scapito di Nadal solo con la vittoria di inizio anno a Melbourne, riuscendo così a fare pace con sé stesso e a trovare la serenità che lo sta portando a vincere tutto quest’anno, dopo il ritiro per 6 mesi nella seconda parte del 2016 per recuperare al meglio da un infortunio al ginocchio.
Gli altri incontri dello US Open nella nottata italiana
Niente da fare purtroppo per il nostro Travaglia contro Troicki, mentre passano al terzo turno il funambolico francese Monfils, l’altro francese Mannarino e il tedesco Kohlschreiber. Fra le donne, invece, passano al terzo turno la numero uno del mondo Karolina Pliskova, la polacca Radwanska, le americane Keys, Vandeweghe e Rogers, la russa Vesnina, l’ucraina Svitolina, la lettone Ostapenko e il giustiziere di Kerber, la nipponica Osaka. Eliminata invece la russa Kuznetsova, mentre un’altra russa in campo nella notte italiana, la wild card Maria Sharapova, che ben si sta comportando nel suo primo slam stagionale.