L’incontro forse più atteso della prima giornata al femminile dell’Open degli Stati Uniti 2017, si è concluso con un risultato possibile ma non scontato. La russa Maria Sharapova, infatti, ha sconfitto per 6-4 4-6 6-3 in un match maratona durato poco meno di 3 ore, la rumena Simona Halep, testa di serie numero 2 qui a New York e favorita per la vittoria finale e per la conquista della posizione numero 1 del ranking WTA alla fine del torneo.

Continua dunque per Halep il filone di chance sprecate per la conquista della vetta del ranking del Tennis femminile, dopo aver mancato questa opportunità al Roland Garros 2017, sconfitta in finale a sorpresa dalla lettone non testa di serie Ostapenko.

Situazione ripetutasi a Cincinnati qualche settimana fa, sconfitta netta in finale per mano della spagnola Muguruza. Probabilmente quello che pesa di più a Simona, non è aver mancato il numero 1 del ranking, bensì aver mancato la possibilità di vincere uno slam nel momento in cui le maggiori accreditate erano assenti dal circuito, vedi Serena Williams, Viktoria Azarenka, Petra Kvitova e Maria Sharapova.

Continua la corsa per Masha a New York

La russa è rientrata nel circuito dopo aver scontato una squalifica di un anno e mezzo per doping (meldonium la sostanza incriminata), periodo nel quale ha perduto il proprio ranking. Per Maria rientro al veleno lo scorso aprile, quando una serie di tornei, alcuni molto prestigiosi come Madrid e Roma, hanno offerto alla siberiana l’ingresso diretto al tabellone principale, senza passaggio attraverso le qualificazioni, concedendo una Wild Card.

I colleghi e le colleghe non hanno avuto peli sulla lingua nel dichiarare quanto questo fosse scorretto nei confronti di chi si impegna in modo pulito, e le polemiche sono andate avanti in tutti i tornei disputati da Sharapova. Maria, però, ha parlato attraverso il campo, presentandosi davvero in forma al primo torneo, quello di Stoccarda, dove è riuscita a raggiungere le semifinali.

Poi scivolone a Madrid, mentre a Roma si stava comportando bene prima di ritirarsi per infortunio alla spalla. Senza classifica utile per partecipare alle qualificazioni del Roland Garros e senza Wild Card, Masha era attesa alle qualificazioni di Wimbledon, per le quali aveva una classifica sufficiente, ma ha dovuto rinunciare sempre per infortunio.

Sul cemento americano precedente lo US Open, Maria non ha avuto fortuna, ruota che, però, sembra aver girato in suo favore con la prestazione mostrata ieri. Prossima avversaria per lei al secondo turno l’ungherese Timea Babos, partita non impossibile, e percorso teoricamente tranquillo fino al quarto turno, che, se dovesse essere raggiunto dalla siberiana, presenterebbe la sfida con una tra Sevastova e Vekic, due atlete che ultimamente stanno disputando buoni tornei e ottime partite.

Tra le atlete con chance di vittoria e ancora in corso ci sono la danese Wozniacki, la sorella maggiore di Serena, Venus Williams, la ceca Petra Kvitova e la super favorita alla vittoria finale la campionessa di Wimbledon e di Cincinnati, la spagnola Garbine Muguruza.

Delusione per tutta l’isola britannica per l’uscita, davvero a sorpresa, di Johanna Konta. Vincitrice quest’anno a Miami, si pensava che l’atleta, nata a Sydney in Australia, potesse regalarsi il primo slam proprio sul suolo americano, ma, evidentemente, non ha retto la pressione.

Oggi in campo la campionessa uscente, la tedesca Kerber, la numero 1 del ranking e finalista qui l’anno scorso Karolina Pliskova e l’ucraina Elina Svitolina.

US Open, cadono le italiane

Purtroppo la compagine italiana al femminile è già di rientro in patria. Perdono infatti Giorgi e, soprattutto, Roberta Vinci, quest’ultima ci aveva abituato a prestazioni di alto livello negli ultimi 2 anni qui in territorio americano, ma quest’anno pesa troppo una stagione magra di risultati.

Oggi in campo l’ultima italiana, la leonessa Francesca Schiavone. Per lei turno non impossibile contro la qualificata estone Kanepi.

Se non avete ancora letto la situazione del quadro maschile non perdetevi l’articolo pubblicato questa mattina su blastingnews.