Marco Cecchinato e Dominic Thiem hanno dato vita ad una semifinale intensa ed emozionante. Il punteggio finale, 7-5 7-6 6-1 a favore dell'austriaco. Risultato che dimostra, ancora una volta, come Marco Cecchinato non sia arrivato per caso alla semifinale di Parigi. Per la verità, Thiem, sui propri turni di servizio, non ha mai sofferto più di tanto l'avversario, mentre il palermitano è stato costretto ad affrontare diversi momenti difficili, la maggior parte dei quali superati con grinta e determinazione.
La partita ha offerto uno spettacolo "anomalo" per il Tennis moderno. Era dal 2002 che non accadeva che 2 giocatori col rovescio ad una mano si affrontassero in semifinale. L'altra curiosità riguarda il fatto che nessuno dei due ha mai raggiunto una finale di un torneo valido per il Grande Slam, anche se Thiem può già vantare ottimi risultati nei 4 tornei maggiori del circuito.
La partita si è decisa nel tie break del secondo set, quando Cecchinato, prima ha annullato 3 set point consecutivi sul 6 a 3 per l'austriaco, poi non ha saputo sfruttare due occasioni per portarsi sull'1 a 1 nel conto dei set.
Thiem, a quel punto, non si è lasciato sfuggire l'occasione e ha chiuso a suo favore il secondo set. Il terzo set è diventato una passerella per Thiem che ha concluso facilmente per sei giochi ad uno, al primo match point.
Onore al tennista italiano (dalla settimana prossima numero 27 delle classifiche ATP), per aver tenuto testa all'unico giocatore che quest'anno è stato capace di battere Rafa Nadal sulla terra.
Il futuro di Marco Cecchinato
Per Cecchinato inizia una nuova vita tennistica. Entrando nei primi 30 giocatori nel mondo, senza dove scontare tanti punti in classifica, da qui alla fine dell'anno potrà giocare la maggior parte dei tornei da testa di serie, Slam compresi, aiutandolo così ad affrontare turni più agevoli all'inizio.
In caso di successo, Cecchinato potrà migliorare ancora di più il suo ranking.
Importante ora sarà vedere il suo rendimento sulle altre superfici, non tanto sull'erba, superficie sulla quale difficilmente si troverà a suo agio, quanto sul cemento, dove il suo tennis potrebbe dargli altre notevoli soddisfazioni. Ovviamente non disdegnando di giocare i tornei sudamericani sulla terra battuta, che potrebbero tranquillamente portarlo a ridosso delle prime 15 posizioni ATP.
Quello che colpisce di più di Marco Cecchinato, non è tanto il tennis che gioca, quanto la tenacia che riesce a mettere in ogni punto e la capacità di resettare i momenti negativi del match. Dote, purtroppo, difficile da riscontrare nel giocatore italiano più forte degli ultimi 10 anni, Fabio Fognini.