Ray 'Boom Boom' Mancini, un nome che per gli appassionati di boxe è leggenda. Campione mondiale dei pesi leggeri negli anni '80, amatissimo dal pubblico per il suo stile aggressivo, un guerriero che non mollava mai fino alla fine. Alcuni suoi match hanno fatto la storia: quello contro Alexis Arguello ad esempio che, nonostante per lui si sia concluso con una sconfitta, è servito comunque a disegnare il suo mito.

Così come segna uno spartiacque nella storia del pugilato il drammatico combattimento vinto contro il coreano Kim Duk Koo del 13 novembre 1982, quando l'avversario finì k.o alla 14esima ripresa e venne ricoverato d'urgenza in ospedale, dove morì 5 giorni dopo a causa delle gravissime lesioni al cervello. Dopo quel combattimento dalle estreme conseguenze, le federazioni (il WBC per primo) iniziarono a ridurre progressivamente i round da 15 a 12. Mancini da quel momento non sarà più lo stesso, difenderà comunque altre due volte il suo titolo dei pesi leggeri fino al 1984, quando lo perderà al cospetto di Livingstone Bramble che lo batterà anche nel rematch.

A soli 23 anni si ritira, anche se successivamente ci riprova in anni alterni (nel 1989 contro Hector Camacho e nel 1992 contro Greg Haugen), perdendo in ambedue le circostanze. Oggi Ray Mancini lavora in un settore decisamente diverso e la sua nuova attività si sta rivelando vincente in breve tempo, così come la sua carriera che lo vide fregiarsi del titolo mondiale a soli 21 anni. Lui ci mette la faccia, sempre e comunque e l'ha messa nel vero senso della parola anche su una tipologia di bourbon che, per l'appunto, si chiama 'Boom Boom Bourbon'.

Il premio a San Francisco

Il prodotto è sul mercato da meno di cinque mesi, ma si sta già facendo un nome in America. Recentemente è stato premiato con la medaglia di bronzo per il bourbon al 'San Francisco World Spirits', competizione che si è svolta lo scorso marzo.

L'ex pugile si è dichiarato sorpreso, ma anche molto lieto di un successo così rapido. "Ci dà ragione - ha detto - e noi sapevamo di avere un prodotto incredibile. Le persone che lo hanno provato mi hanno detto che gli piace davvero tanto". L'etichetta frontale della bottiglia ha un aspetto 'vintage' e mostra un'immagine di Mancini nei suoi giorni di gloria sul ring, pugni alzati nel festeggiare una vittoria. Ma Ray tiene anche a sottolineare l'etichetta posteriore della bottiglia con una foto che ritrae Lenny Mancini, il padre anche lui pugile negli anni '40 la cui carriera si interruppe a causa della guerra. Ed oltre alla passione ed al talento sul ring, Ray ha ereditato dal padre anche il soprannome 'Boom Boom'.

Sono stati oltre 3.000 i prodotti che hanno gareggiato a San Francisco in diverse categorie di alcolici: vodka, tequila, rum, bourbon, whisky e gin tra gli altri. 'Boom Boom Bourbon' nasce dalla collaborazione di Mancini e del suo gruppo 'Ringside Whisky' con Tom Lix, fondatore e CEO di Cleveland Whisky.