La stagione di Formula 1 si appresta a concludersi, con soli tre Gran Premi che mancano da disputare. Questo weekend si corre negli USA, in Texas, nel "Circuito delle Americhe" e Lewis Hamilton potrà conquistare il suo sesto titolo mondiale, a una sola lunghezza dal primatista Michael Schumacher.
Hamilton sempre più vicino a Schumacher
Il pilota inglese, inoltre, nel corso della prossima stagione avrà la possibilità di abbattere un altro record, quello delle maggiori vittorie in carriera (attualmente a quota 83, davanti a lui proprio Schumacher con 91).
Detiene anche il maggior numero di pole position, essendosi qualificato primo in 87 occasioni. Insomma stiamo parlando di un campione, di una vera e propria leggenda di questo sport, anche se in molti non se ne rendono conto, forse perché è ancora in attività; ma nel momento in cui si ritirerà probabilmente verrà considerato dagli appassionati uno dei migliori nella storia. Statistiche alla mano, se dovesse superare i sopraccitati record, diventerebbe il pilota più vincente di sempre. Non dimentichiamoci, però, che per raggiungere determinati numeri è necessario disporre di una squadra e di una monoposto vincente, praticamente perfetta in ogni dettaglio, e come Ferrari lo è stata per il Kaiser, Mercedes lo è per Lewis.
Ferrari, stagione amara
Il Gran Premio del Messico ha evidenziato ancor più i problemi della Ferrari nel concretizzare in gara il lavoro svolto nelle qualifiche. Fino ad oggi le pole position conquistate dalla rossa sono 9, ma in 5 occasioni la vittoria è stata della Mercedes: errori in partenza, errori di strategia, problemi tecnici e sfortuna. Per un team come la Ferrari questo non può accadere, come il fatto che per metà campionato ci sia stato un dominio assoluto delle "Frecce d'Argento". Puntando tutto sulla potenza del motore a discapito dell'aerodinamica la prima parte della stagione è stata disastrosa; con un nuovo pacchetto di aggiornamento portato a Singapore (tra cui una nuova conformazione dell'ala anteriore) il risultato è cambiato: doppietta in quel Gran Premio, ribaltando totalmente i pronostici, e grande gara in Russia, senza vittoria per un problema a Vettel e la sfortuna della Virtual Safety Car che impedisce a Leclerc di conquistare il gradino più alto del podio.
In ogni caso è una Ferrari che sul giro secco è devastante, ma che poi sul passo gara non è ancora a livello Mercedes, e in alcuni casi anche inferiore alla Red Bull.
La battaglia per il podio e non solo
Se oramai la sfida per diventare campione del mondo è chiusa, è ancora tutto aperto per il podio finale. Bottas è secondo con un vantaggio di 53 punti su Leclerc, dietro di lui però ci sono Vettel con 6 punti in meno e Verstappen con 10. Difficile, ma non impossibile, insidiare il secondo posto a 3 Gran Premi dal termine; più importante è la minaccia Verstappen, che può ancora credere nel sopravanzare i due ferraristi. Nella classifica costruttori la McLaren sembra poter confermarsi quarta forza del mondiale (111 punti) e rivelazione, sia come macchina sia come piloti, del campionato. Per il quinto posto invece è una lotta serrata a tre, fra Renault (73 punti), Racing Point (64 punti) e Toro Rosso (64 punti).