Mario Scirea, ex ciclista italiano e ora dirigente, è stato il protagonista nelle scorse ore di Bla Bla Bike, trasmissione radiofonica del sito di riferimento del mondo del Ciclismo Tuttobiciweb.

Scirea tra i dilettanti si è laureato campione del mondo nel 1987 nella cronometro a squadre. È stato poi professionista dal 1989 al 2004, in questo lasso di tempo ha spesso corso con ciclisti come Gianni Bugno e Mario Cipollini, dei quali ha parlato nel corso dell'intervista.

Mario Scirea: 'Grande soddisfazione per avere ricevuto il Collare d'Oro'

L'ex ciclista italiano Mario Scirea ha ricevuto poco prima di Natale il Collare d'Oro, massima onorificenza del Coni. "È stata una sorpresa piacevole - spiega Scirea - un bel regalo di Natale, è stato molto bello ricevere la telefonata e poi la comunicazione ufficiale da parte del Coni".

Sulla propria carriera e sull'idea che, una volta passato professionista, avrebbe forse potuto fare qualche cosa di più, Scirea ha le idee molto chiare: "Forse può anche essere così, ma ho sempre avuto ben chiaro in testa che il mio ruolo era quello di aiutare gli altri a vincere le corse.

Questa era la mia funzione, nel ciclismo di oggi forse qualcuno deve capire bene quale può essere il suo ruolo. Ad esempio molti dei successi ottenuti da Mario Cipollini li sento anche un po' miei perché penso di avere dato il mio contributo".

Scirea su Bugno: 'Non sapeva nemmeno lui la forza che aveva'

Scirea poi parla di Gianni Bugno col quale si conosce dai tempi delle giovanili: "Bugno era così da ragazzino ed è così ancora oggi. Non sapeva nemmeno lui la forza che aveva. Cipollini invece era l'estremità opposta, sapeva le possibilità che aveva. Sono riuscito a stare bene con entrambi anche se sono caratteri opposti: Bugno schivo, Cipollini esuberante. Ricordo con piacere gli anni con Bugno come ricordo molto volentieri quelli con Mario, nei quali mi sono sentito molto più valorizzato: nelle sue vittorie c'era anche il mio apporto e quello di tutta la squadra.

Nel trenino che doveva accompagnarlo facevamo tutti un lavoro importante, da quelli che lavoravano ancora prima che le telecamere delle dirette televisive si accendessero fino ad arrivare a me che ero il terz'ultimo uomo e entravo in azione ai 2 km circa dall'arrivo".

A una domanda su due aneddoti legati ai due grandi corridori, Scirea risponde citando per Bugno il Giro delle Fiandre vinto: "Non erano strade che piacevano particolarmente a Gianni - spiega Scirea - quel giorno era andato in coda poi ad un certo punto non lo abbiamo più visto ed è andato a vincere. A testimonianza della sua forza è riuscito a vincere anche in quelli che non erano i suoi terreni e i suoi percorsi".

Mentre riguardo al velocista toscano ha detto: "Su Cipollini avrei tanti aneddoti, ma mi piace ricordare che era un leader vero, un leader nato, uno che riusciva a tirare fuori oltre il 100% da parte di tutti quelli che lavoravano con lui. Un corridore che era di una precisione assoluta con se stesso e che sapeva toccare le corde giuste con gli altri".