Un trattamento diverso, sicuramente peggiore dal suo punto di vista, da parte dei media. Questo è quanto Novak Djokovic percepisce nei suoi confronti e la cosa, ovviamente, non gli rende facile il suo rapporto con alcuni organi di stampa. Il numero 1 del ranking Atp, nella conferenza stampa successiva al match vinto negli ottavi di finale degli Australian Open contro Milos Raonic, non ha peli sulla lingua e, parlando con i media serbi, si toglie parecchi sassolini dalle scarpe.

"Come aprire un vaso di Pandora - afferma - ma se iniziamo a parlarne adesso facciamo notte". Circa le ragioni di questo presunto atteggiamento nei suoi confronti, inizialmente allarga le braccia: "Magari ci sono un milione di ragioni diverse".

'Mai avuto problemi a dire come la penso'

In fin dei conti, però, Nole sembra convinto che il suo "difetto", ciò che da alcuni media viene percepito come tale ovviamente, sia nella sua sincerità. "Io non ho mai avuto problemi a dire come la penso e, magari, questo viene poco apprezzato da alcune istituzioni e, dunque, il trattamento su alcuni media è una conseguenza".

Riguardo alle istituzioni citate, forse il riferimento è ad alcune posizioni "politiche", come quando ha fondato la Ptpa con Vasek Pospisil in aperto contrasto con l’Atp. C'è da dire che alcuni organi di stampa hanno puntato l'indice su Djokovic nel corso del suo lungo match contro Taylor Fritz in merito all'infortunio patito dal serbo, considerando "eccessiva" la sua reazione rispetto alla reale entità del problema fisico. Lo stesso Fritz ha dichiarato: "Se fosse stato davvero tanto infortunato non avrebbe continuato a giocare".

'Mi sono messo l'animo in pace'

Djokovic ha poi aggiunto di averci fatto l'abitudine. "Ormai mi sono messo l'animo in pace, perché ho solo il potere di controllare quello che faccio, non quello che gli altri scrivono su di me.

Non posso dire che non mi dia fastidio, sono una persona con dei sentimenti e queste cose non possono farmi piacere. Faccio il possibile per avere un buon rapporto con tutti". Evidenzia inoltre di non essere nemmeno più interessato a cambiare questo stato di cose: "Non possono distruggere quello che sono, perché la mia connessone con la coscienza è profonda, molto di più di qualunque articolo di giornale o di tutte le critiche del pubblico. Io so chi sono stato e chi sono, so dove sto andando e ne sono fiero". Il fuoriclasse serbo naturalmente non nega di aver commesso errori in quanto essere umano. "So dimostrare gratitudine e so chiedere scusa quando sbaglio, l'ho fatto tante volte. Però, sinceramente, i miei errori vengono perdonati molto meno facilmente rispetto a quelli di altri, sia giocatori di Tennis che altri sportivi".