Inizio positivo per gli atleti azzurri impegnati alle olimpiadi di Tokyo 2020. La prima medaglia è arrivata nella sciabola maschile, grazie a Luigi Samele, che però si ferma all’argento. Storico è il successo di Vito Dell’Aquila nel taekwondo (categoria 58 kg), che consegna al medagliere italiano il primo oro della manifestazione.
L’argento di Gigi Samele nella sciabola
Luigi Samele non riesce nell’impresa: lo specialista azzurro è stato sconfitto in finale per 15-7 dall’ungherese Aron Szilagyi.
Quest’ultimo si conferma medaglia d’oro per la terza edizione consecutiva delle olimpiadi; infatti, dopo Londra 2012 e Rio 2016, anche Tokyo 2020 vede il campione ungherese trionfare nella sciabola maschile, dimostrando di essere un prodigio di questa disciplina. L’imponenza dell’avversario fa sì che l’argento di Gigi Samele assuma maggiore valore, anche se al termine della gara è lo stesso azzurro ad esprimere il proprio rammarico per non essere riuscito a fare di meglio. Poi però, la delusione lascia spazio alla felicità di essere riuscito a conquistare un fantastico argento: “sarà un bellissimo regalo per il mio compleanno”, infatti è proprio domani, 25 luglio, che lo schermidore compirà 34 anni.
Sebbene la finale sia stata una sconfitta piuttosto sonora, non è abbastanza per cancellare la monumentale prestazione mostrata da Samele nella semifinale contro il sudcoreano Kim Junghwan. Da un punteggio iniziale di 12-6, e le speranze che sembravano completamente sgretolate, Gigi è stato capace di reagire con grande determinazione, ottenendo ben nove stoccate di fila senza mai concedere nulla al proprio avversario: il risultato finale di 15-12 in favore dell’azzurro è la conclusione di una rimonta storica, un capolavoro.
L’oro di Vito Dell’aquila nel taekwondo
La seconda medaglia italiana in questa giornata olimpica è lo splendido oro di Vito Dell’aquila nel taekwondo. Il giovanissimo combattente italiano, classe 2000, riesce a superare il tunisino Mohamed Khalil Jenboudi grazie, anche in questo caso, ad una audace rimonta.
Jenboudi ha messo in mostra da subito tutta la sua qualità, mettendo a segno due calci, uno al tronco ed uno al casco di Dell’aquila, il quale fino a quel momento era riuscito a colpire il tunisino una sola volta al tronco, chiudendo il primo round in svantaggio, 5-2.
Nella seconda ripresa Vito ha un approccio molto più aggressivo, riducendo le distanze e chiudendo il secondo round sul 9-8, sempre a favore di Jenboudi.
Il terzo ed ultimo round parte col brivido: Jenboudi si porta sul 10-8, nella stessa azione Dell’aquila viene ammonito (perdendo un punto) ed inoltre, a causa di una presunta irregolarità, Vito ha rischiato di essere penalizzato ulteriormente. Per fortuna, dopo interminabili minuti di visione degli instant replay, la decisione del direttore di gara non cambia.
Dopo l’interruzione, Dell’aquila raggiunge immediatamente il pareggio, per poi mettere a segno tre colpi in rapida successione, sfruttando la stanchezza del suo avversario che non riesce più a reggere il ritmo vulcanico di Vito: il punteggio finale è di 16-12 per l’italiano, che porta a casa il primo oro di Tokyo 2020.
Successi made in Puglia
Le prime due medaglie italiane sono entrambe made in Puglia: Vito dell’Aquila è nato a Mesagne (Brindisi), mentre Luigi Samele è di Foggia.
La regione Puglia celebra i suoi campioni, in particolare il governatore Michele Emiliano, con una dedica postata sul suo profilo Facebook: “Davvero due bravi ragazzi forgiati dal sacrificio, da quello dei loro allenatori, dirigenti e genitori, e soprattutto dal loro formidabile spirito di vittoria.
“Indomabili terroni”, ha detto Gigi, che non ci stanno mai a perdere e che trovano nuova energia nelle difficoltà e nella durezza dello scontro, ha aggiunto Vito. Siete davvero il nostro orgoglio e la nostra gioia! Viva l’Italia, viva la Puglia!”.