In un'intervista al giornale belga Het Laatste Nieuws, in cui ha ripercorso i punti chiave del suo 2023, il corridore Remco Evenepoel della Soudal Quickstep si è detto convinto che senza il Covid avrebbe potuto vincere il Giro d'Italia e che anche alla Vuelta ha avvertito gli stessi problemi che lo avevano portato al ritiro nella corsa rosa. "Ho riconosciuto gli stessi sintomi del Giro.

Ho pensato: di nuovo", ha raccontato.

Il belga ha mandato in archivio il suo 2023 di ciclismo internazionale con tante vittorie pesanti, su tutte le Liegi-Bastogne, il Mondiale a cronometro e cinque tappe nei grandi giri, ma anche con una sensazione di incompiuto. Il corridore belga puntava forte sul Giro d'Italia per consacrarsi tra i campioni delle grandi corse a tappe dopo la vittoria alla Vuelta Espana della scorsa stagione, ma il progetto non si è concretizzato. Nella corsa rosa, Evenepoel è uscito di scena presto dopo essere risultato positivo al Covid e da lì era partita una riprogrammazione della sua stagione che ha creato qualche problema.

Remco Evenepoel: 'Stagione non del tutto riuscita'

Nella sua chiacchierata intervista, Remco Evenepoel ha ammesso che questa stagione gli lascia un sapore dolce - amaro. "Sarebbe potuta essere migliore senza il Covid al Giro d'Italia o con una preparazione migliore per la Vuelta Espana. In questo senso considero questa stagione non del tutto riuscita", ha commentato il campione belga, che nonostante tutto si è portato a casa una classica monumento, la Liegi, e la maglia iridata a cronometro.

"Mi manca un posto sul podio in un grande giro. Ciò significa che non do alla mia stagione un 10 su 10, ma piuttosto un 8,5 su 9", ha dichiarato Evenepoel. Il belga della Soudal Quickstep ritiene che il Covid contratto al Giro gli abbia portato via una corsa che sarebbe potuta essere sua.

"Non lo sapremo mai, ma si, penso che avrei potuto vincere il Giro. Ho espresso dei valori che non avevo mai raggiunto prima, neanche nella vittoriosa Vuelta Espana del 2022", ha raccontato Remco Evenepoel.

'Preparazione alla Vuelta troppo frenetica'

Dopo l'uscita di scena dalla corsa rosa, il campione belga ha dovuto riprogrammare il resto della sua stagione. Evenepoel ha deciso di aggiungere al suo programma la Vuelta Espana, inizialmente non prevista, ma i tre mesi passati dal ritiro al Giro al via della corsa spagnola non sono stati gestiti nel modo migliore.

"La preparazione alla Vuelta Espana è stata molto frenetica. Viaggia, fai le ricognizioni, allenati e poi nel mezzo gareggia alle due prove dei Mondiali.

E' stato lontano dall'ideale. Inconsciamente questo mi ha giocato uno scherzo", ha commentato Evenepoel, che ritiene di aver perso parte della sua condizione atletica durante la settimana dei Mondiali. Il belga ha raccontato di non essersi allenato molto tra la prova in linea e la cronometro della rassegna iridata di Glasgow.

“Mentre la base dei miei avversari si rafforzava, la mia si indeboliva per un po'. Poi ho provato a recuperare alla svelta quello che avevo perso. Ho fato sessioni di sette o otto ore al giorno ad Andorra, cosa che fai un mese prima di un grande tour. Non negli ultimi dieci giorni", ha analizzato Remco Evenepoel.

'Il mio corpo mi ha detto basta'

Con questa preparazione un po' approssimativa, il belga si è presentato al via della Vuelta Espana.

Evenepoel è partito forte, vincendo una tappa e indossando la maglia rossa, ma con il passare dei giorni ha cominciato ad avvertire dei disagi e a non dormire bene la notte. La mattina della tappa pirenaica con il Tourmalet, in cui sarebbe crollato, Evenepoel si è svegliato con la netta sensazione di aver contratto ancora il Covid. "Avevo gli stessi sintomi del Giro. Ho pensato: ancora! Ma non è stato così", ha ricordato il vincitore della Liegi.

Durante la corsa, Evenepoel si è staccato subito dal gruppo dei migliori e all'arrivo ha accusato un ritardo di quasi mezz'ora. Nonostante la prima impressione, quella crisi non è stata dovuta ad una nuova infezione da Covid. “Abbiamo studiato tutto attentamente.

E' stato dovuto a quella difficile preparazione. Quel giorno tutto è diventato troppo per il mio corpo. Mi ha detto basta, affrontalo da solo. La mia testa voleva ancora continuare, ma le mie gambe non seguivano più l'esempio. MI sono lasciato andare. Fisicamente, ma anche mentalmente. E mi sono preso un giorno libero, il che, riflettendoci, ha funzionato a meraviglia, perché il giorno dopo ero tornata quella di prima. Molto strano", ha raccontato Evenepoel, che dopo quella giornata di crisi ha reagito ritrovando subito una buona condizione che gli ha permesso di vincere altre due tappe.