Resta fissato a 113,50 euro anche per l'anno 2014 il nuovo canone RAI. E' quanto annunciato in giornata da Flavio Zanonato, ministro per lo sviluppo economico, tramite un tweet sul proprio profilo ufficiale. Non verrà quindi concesso alla RAI il consueto adeguamento al tasso di inflazione: le risorse mancanti andranno, secondo quanto affermato sempre dallo stesso ministro, ricercate mediante una più efficace lotta all'evasione.

Evasione che nel nostro Paese permane a livelli molto elevati, probabilmente anche perché il servizio pubblico non viene percepito dai cittadini come un vero e proprio servizio.

Il primo passo dovrebbe essere proprio il recupero del valore associato alla RAI in quanto servizio pubblico.



In tal senso andava una proposta già presentata a fine estate da Catricalà, viceministro per lo sviluppo economico con delega alle Telecomunicazioni, che proprio definendo insopportabile il livello dell'evasione da canone nel nostro Paese, suggeriva il passaggio dal concetto stesso di canone per il possesso di un apparecchio a quello di imposta generale sui media, così come accade già in diversi paesi europei quali Austria, Germania, Svezia, Finlandia, Islanda e Svizzera.



Tra l'altro questo cambio di filosofia risponderebbe anche ad un'innegabile evoluzione tecnologica, che consente ormai di usufruire di contenuti prodotti dal servizio pubblico anche a chi non possiede un apparecchio televisivo.





A prescindere da quelli che saranno i futuri sviluppi, il blocco del canone è una buona notizia per i contribuenti. Un po' meno per le casse della RAI che dovranno recuperare in altro modo il gettito mancante.