Vediamo insieme come cambia il regime dei minimi con partita Iva dal 2014 al 2015: l'imposta sostitutiva passa dal 5 al 15%, ma cambiano anche diversi altri fattori. Il nuovo regime dei minimi per le partite Iva vedrà di fatti da un lato il temibile aumento della tassazione sui ricavi dei professionisti dal 5 al 15%, dall'altro vengono meno alcuni limiti propri del regime del 2014, sia di tipo temporale che di tipo anagrafico, ovvero relativi all'età dei soggetti.
Ma prima di analizzare la situazione più nel dettaglio occorre riportare una precisazione fondamentale: coloro che si sono inquadrati nel regime dei vecchi minimi, con ricavi fino a 30 mila euro e imposta sostitutiva al 5, potranno continuare a beneficiare dei parametri validi fino al 2014 fino a quando non avranno compiuto trentacinque anni oppure non sarà scaduto il lustro di regime agevolato.
Come funziona il nuovo regime dei minimi con partita Iva? Tale regime è riservato ai soggetti che nel 2014 sono rimasti entro la soglia di ricavi precisata per la propria attività, soglia comunque compresa tra i 15 e i 40 mila euro.
Per calcolare il reddito si deve applicare uno specifico coefficiente di redditività ai propri guadagni, per poi passare a calcolare l'imposta sostitutiva del 15 per cento sulla cifra ottenuta. A seconda della propria attività e dei propri guadagni, quindi, chi oggi beneficia del regime dei minimi con partita Iva potrebbe comunque non poter usufruire del nuovo regime. Oltre a questo abbiamo altri requisiti per il nuovo regime agevolato: massimo cinquemila euro di spese per il personale e massimo 20 mila euro di valore lordo dei beni strumentali del soggetto al 31 dicembre dell'anno in corso. Attenzione inoltre alle deduzioni: l'unica deduzione che sarà ammessa nel nuovo regime dei minimi è quella per i contributi previdenziali.
Precisiamo inoltre che per il pagamento dell'imposta sostitutiva al 15% per le partite Iva andranno seguite le disposizione per l'Irpef. Riassumiamo di seguito le soglie di ricavi e compensi massimi accettati a seconda del genere di attività:
- Industrie alimentari: 35 mila euro
- Commercio ingrosso e dettaglio: 40 mila euro
- Commercio ambulante, generi alimentari e bevanda: 30 mila euro
- Commercio ambulante, altro genere di prodotti: 20 mila euro
- Costruzioni e altre attività immobiliari: 15 mila euro
- Soggetti intermediari del commercio: 15 mila euro
- Attività varie correlate a servizi di ristorazione o di alloggio: 40 mila euro
- Attività professionali e in campo tecnico, scientifico, sanitario, educativo e finanziario: 15 mila euro
- Altre tipologie di attività economiche: 20 mila euro.