Per la consegna nel 2016 della certificazione unica, detta in abbreviato anche Cu, i termini per i sostituti di imposta e per i datori di lavoro sono già scaduti. La scadenza di consegna ai lavoratori è stata infatti quella dello scorso 29 febbraio del 2016, ma cosa fare nel caso in cui il documento di certificazione dei redditi, relativamente all'anno di imposta 2015, non fosse stato ancora acquisito?

Ebbene, per i pensionati il sito Internet di riferimento per accedere alla certificazione unica è quello dell'Inps, l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Sicuramente già da tempo, rispetto alla scadenza dello scorso 29 febbraio, la certificazione è disponibile online, ragion per cui per recuperarla basta andare sul sito Internet dell'Inps ed autenticarsi con il proprio codice Pin. Questo perché, rispetto al passato, l'Istituto di Previdenza non invia più quello che in passato si chiamava Cud in formato cartaceo se non su esplicita richiesta da parte del pensionato. Inoltre, i pensionati possono recuperare online la certificazione unica rilasciata dall'Inps anche rivolgendosi ad un Centro di assistenza fiscale (Caf) oppure presso i Patronati.

Sulla mancata consegna della Cu c'è peraltro a carico dei sostituti di imposta e dei datori di lavoro un regime sanzionatorio con multe da 258 a 2.065 euro per la mancata o tardiva consegna al lavoratore, e 100 euro di sanzione per ogni certificazione inviata in ritardo o non inviata dal sostituto di imposta all'Agenzia delle Entrate attraverso i canali telematici. Pure per quest'ultimo adempimento i termini sono già scaduti in quanto la data ultima era quella del 7 marzo del 2016.

L'Adiconsum ricorda inoltre che, per chi non avesse ancora ricevuto la certificazione unica dal datore di lavoro, si può procedere inviando prima una raccomandata di sollecito, e poi eventualmente denunciare la mancata consegna all'Agenzia delle Entrate. Il sollecito, in particolare, può essere inviato con raccomandata A.R. oppure via Pec, ovverosia con la posta elettronica certificata