Facebook, insieme ad altri colossi hi-tech come Samsung e Nokia, ha promosso l'iniziativa "internet.org", il cui scopo è abbattere il digital divide, il divario tra chi può accedere alle tecnologie dell'informazione e chi no esistente tra i paesi ricchi e quelli poveri. E ciò vorrebbe dire permettere l'accesso a Internet ai 5 miliardi di individui (2/3 della popolazione mondiale) che oggi ne sono esclusi.

"In certe nazioni ci sono enormi barriere per l'accesso all'economia della conoscenza. Internet.org mette insieme una partnership globale che lavorerà per superare queste sfide", ha commentato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook.

Per Stephen Elop, l'Ad di Nokia, poi, "L'accesso universale a Internet sarà la prossima grande rivoluzione industriale".

Internet.org prevede una serie di azioni per permettere l'accesso ad internet attraverso la Tecnologia mobile. Ciò passa attraverso l'abbassamento dei costi della navigazione in mobilità nei Paesi in via di sviluppo, la riduzione della quantità di dati usati dalle applicazioni, la promozione di nuovi modelli economici in grado di facilitare la diffusione del web nelle aree più povere.

L'alleanza - tra i promotori, oltre a Facebook e a Samsung, ci sono anche Qualcomm, Nokia, Ericsson, MediaTek e Opera Software- afferma che tutti sono pronti a fare la propria parte offrendo le proprie specifiche competenze.

Per raggiungere lo scopo, l'alleanza – che i partecipanti definiscono aperta – lavorerà su un ampio ventaglio di progetti: realizzare smartphone a basso costo ma di alta qualità; sviluppare strumenti per comprimere in modo più efficiente i dati; mettere a punto nuovi modelli di business che permettano agli operatori mobili e ai produttori di dispositivi di offrire tariffe più convenienti.

Il New York Times poi fa notare che l'obiettivo primario è quello di tagliare i costi di accesso ai servizi di Internet mobile fino all'1% dei livelli attuali entro i prossimi 5-10 anni.

Non è la prima volta che i colossi della Silicon Valley si muovono per favorire lo sviluppo di Internet nelle aree meno abbienti della terra.

Google, per esempio, è impegnata nell'iniziativa "Project Loon" che prevede il ricorso a mongolfiere per fornire connettività dall'alto in zone dove la banda larga non arriva.

Ma, come ha fatto notare il New York Times, a muovere le buone intenzioni dei colossi della tecnologia non ci sono solo le ragioni filantropiche ma anche quelle di natura economica. I mercati nordamericano ed europeo, infatti, sono ormai vicini alla saturazione mentre in Asia, Africa e America Latina ci sono le maggiori opportunità di crescita.