La Walt Disney, secondo l'agenzia di stampa americana Bloomberg, ha ingaggiato un consulente per valutare una possibile proposta da mettere sul piatto della compagnia di San Francisco che è ufficialmente in vendita. In questo modo la multinazionale, famosa per i film d'animazione, si unisce ad altri gruppi interessati all'acquisizione di Twitter come Google e Salesforce.

 

Gli effetti della Disney su Twitter

L'acquisizione da parte della Disney permetterebbe al social azzurro, innanzitutto, di avanzare nel progetto d'introdurre la possibilità per i suoi utenti di poter effettuare le dirette streaming, seguendo le orme di Facebook; la Disney d'altro canto entrerebbe in un settore in cui ancora è poco presente ossia quello dei media. Il gruppo di Burbank è in netto vantaggio rispetto alle concorrenti citate sopra poiché Jack Dorsey, fondatore e amministratore delegato di Twitter, fa parte del consiglio d'amministrazione della Disney da ormai tre anni. I rumors riguardo la probabile vendita hanno fatto innalzare le azioni del social network del 20% la scorsa settimana a Wall Street, anche in virtù del valore attuale della compagnia cinematografica che attualmente si attesta sui 150 mila milioni di dollari contro gli 'appena' sedicimila di Twitter.

Il declino e la necessità di vendere

Prima del boom di venerdì scorso, il social di San Francisco aveva perso il 19% del suo valore smettendo di essere la compagnia brillante che nel novembre 2013 fu protagonista di uno dei lanci in Borsa più spettacolari degli ultimi anni. I problemi sono cominciati nel luglio 2015, quando l'amministratore delegato Dick Costolo ha abbandonato la 'barca' e al suo posto è subentrato il fondatore Jack Dorsey, quest'ultimo con parecchie critiche poiché in quel periodo era impegnato nella crescita di un'altra sua società in Borsa (Square) e gli si contestava il fatto di non poter riuscire a gestire due imprese contemporaneamente. Dorsey, appena preso il comando, ha promesso di voler dare una svolta nelle strategie della compagnia ma nel secondo trimestre dell'anno in corso, Twitter è riuscito a fatturare 602 milioni di dollari che risulta il più basso incremento di entrate della società dal suo ingresso a Wall Street e i dati, per gli analisti, continueranno a deludere gli investitori a meno che il gruppo californiano inizi a seguire un modello di crescita che migliori la sua redditività e gli permetta di accrescere i guadagni.

Perciò la proposta della Disney rappresenta una sorta di ciambella di salvataggio affinché il social network con l'uccellino non vada verso il fallimento.