La fase di sperimentazione per le auto a guida autonoma è stato certamente il trend tecnologico più significativo del 2016 e ci fa ben sperare che nel 2017 vedremo diverse soluzioni approdare al mercato.

Tesla sta perfezionando le sue soluzioni di livello 2 dove il sistema automatico non sostituisce l’uomo ma lo supporta nella regolare marcia incrementando il livello di sicurezza. La casa di Elon Musk ha annunciato che tutti i nuovi modelli prodotti saranno equipaggiati dell’hardware per l’autoguida che potrà essere abilitato qualora la soluzione software supererà le dovute certificazioni stradali.

Ma i produttori stanno spingendosi oltre e UBER ha annunciato di aver testato soluzioni di livello 3 ovvero dove la guida è completamente autonoma in particolari ambienti (come ad esempio le autostrade). Uber tuttavia dichiara che sia necessaria comunque la supervisione umana anche per ottemperare alla normativa che non concede l’utilizzo di auto completamente autonome. Anche Audi ha realizzato un prototipo della A7 con capacità di guida di livello 3, l’auto è in grado di decelerare ed eventualmente superare gli altri veicoli, tuttavia un operatore è necessario per supervisionare la marcia.

Oggi FCA ha annunciato che presenterà un modello al CES, la maggiore fiera della tecnologia che sui aprirà fra qualche giorno a Las Vegas, la Chrysler Portal.

Questa Concept car elettrica di grande autonomia sarà in grado di guida autonoma di livello 3 e potrà essere aggiornata a livello 4 dove l’auto in ambienti completamente mappati è in grado di muoversi senza alcuna supervisione.

FCA sta sviluppando la sua tecnologia di autoguida con lo spin-off di Google Waymo. Insieme a Waymo ha cominciato la produzione anche di 100 esemplari della monovolume Chrysler Pacifica a guida autonoma.

L’obbiettivo di Waymo è di creare un sistema non legato a nessun produttore in grado di funzionalità di livello 5 ovvero dove l’auto si può muovere in libertà senza alcun controllo per l’utente. Waymo sta sperimentando questa tecnologia con il prototipo della Google car che da già diversi mesi calca le strade di San Francisco.

Alla tecnologia di Waymo stanno aderendo altri produttori di auto come Honda che ha annunciato di voler cominciare la produzione di auto a guida autonoma dal 2020.

Dal punto di vista tecnologico siamo a un “turning point”: quello che gli economisti chiamano un momento di cambio del paradigma di riferimento per la società. Esattamente uno di quei momenti come la rivoluzione industriale, l’avvento dei computer e l’arrivo di Internet. Gli esperti vedono la tecnologia delle macchine autonome come la quarta rivoluzione industriale. Una rivoluzione che non è limitata all’industria automobilistica ma si estende a tutta la manifattura, l’agricoltura e ai servizi. In questa rivoluzione la “macchina” diventa autonoma nel prendere decisioni e può sostituire in gran parte l’uomo in quasi tutte le attività di processo.

Questa rivoluzione avrà immense ripercussioni sulla società.

A Ottobre Otto società controllata da Uber ha effettuato la prima consegna con un camion a guida autonoma. Professioni come i tassisti, i camionisti, ma anche operai e certi tipi di agricoltori, spariranno.

Le persone che svilupperanno le tecnologie, gli scienziati e i creativi diventano professioni sempre richieste e sempre più pagate. Al contrario le fasce deboli della popolazione saranno sempre meno necessari.

Questo potrebbe dire che nel futuro dovremo lavorare di meno e goderci di più la vita, ma potrebbe anche voler dire condannare una grossa parte della popolazione ad una vita più miserabile. La storia ci ha insegnato che non è possibile fermare il progresso ma è certo che se la tecnologia è in grado di correre la società non è altrettanto agile.

Se la politica, ora ingabbiata in logiche populistiche, non riesce ad innovare la società e governare il nuovo paradigma sociale, il futuro idilliaco prospettato dalla tecnologia si può trasformare in un boomerang sociale.