Ormai da diversi anni le principali aziende produttrici di CPU, Intel in primis, ma anche AMD e TSMC (nota per produrre i potentissimi processori degli iPhone Apple) cercano di ridurre le dimensioni del processo costruttivo dei loro chip. Attualmente lo standard più usato è quello dei 14 nanometri, ma già sono state testate CPU a 10 nanometri o meno: per esempio Samsung ha annunciato di aver completato i test produttivi di alcuni processori ad 8 nanometri, anche se nei dispositivi commerciali non si era ancora scesi sotto i 14.

Oggi, per la prima volta, viene commercializzato un pc con un processore Intel a 10 nanometri.

Il processo costruttivo di un processore

Quando parliamo di processo costruttivo di un processore a N nanometri intendiamo che viene usata una tecnologia che consente di avere il gate di ogni transistor, la componente base delle CPU, a dimensione media di N nanometri. Ridurre questa grandezza è una sfida sempre più complicata, in quanto ormai si è arrivati a sfiorare la dimensione dei singoli atomi, con notevoli problemi dovuti alle interferenze elettromagnetiche e all'effetto Joule, che causa problemi di surriscaldamento alle componenti ai dispositivo che utilizzano tali processori.

Per avere un'idea delle dimensioni di cui stiamo parlando, basti pensare che il virus che causa l'HIV è grande circa 120 nanometri e un capello addirittura di 80mila nanometri.

Nonostante tutti questi problemi, già vengono progettati e testati processori con un processo costruttivo a 8 o a 7 nanometri, che si prevede entrino nel mercato all'incirca nel 2020. Il passo successivo saranno i 5 nanometri, probabilmente l'ultimo stadio che si potrà raggiungere usando come conduttore il silicio, dato che verrà raggiunto il limite fisico di questo materiale, comportando la fine della Legge di Moore per come è formulata ora.

Il laptop commercializzato da Lenovo

Oggi, in Cina, comincia la commercializzazione del Lenovo Ideapad 330, un computer di fascia bassa senza troppe pretese: ha solo 4GB di memoria DDR4, un disco rigido da 500GB a "soli" 5400RPM e uno schermo da 15,6 pollici (1366x766 di risoluzione) per la configurazione di base, ma è anche disponibile una versione più potente che affianca a un hard disk da 1000GB un SSD da 256GB e una RAM da 8GB.

La novità di questo portatile, però, sta nel processore, un i3-8121U di Intel, una versione dual-core dei modelli Cannon Lake con processo costruttivo a 10 nanometri, con frequenza da 2,2GHz a 3,1GHz e un consumo massimo (TDP) di circa 15 watt. Questo i3, inoltre, è privo di grafica integrata, e quindi sarà affiancato da una modesta scheda grafica Radeon RX 540 da 2GB.

Non sappiamo ancora se vedremo anche in Italia, o comunque fuori dai confini cinesi, questo laptop, nè ci interessa particolarmente data la configurazione non entusiasmante, tuttavia è un primo passo che indica la direzione intrapresa da Intel, che intende velocizzare il ridimensionamento del processo produttivo delle CPU, senza perdere ulteriore tempo.