Se il 25 aprile in tutta Italia si commemora il giorno della liberazione dal Nazifascismo avvenuta nell'anno 1945, per Venezia è triplice festa. Oltre alla festività nazionale, la città celebra infatti il suo Santo Patrono e la “Festa del Bòcolo”.
Festa di San Marco
Il 25 aprile, a Venezia, si ricorda la morte dell’Evangelista Marco che, con la sua parola, riuscì a convertire molte genti venete al Cristianesimo. Le sue spoglie, che si trovavano ad Alessandria d’Egitto furono riportate clandestinamente in patria nell’anno 828. Due mercanti veneziani, Rustico da Torcello e Buono da Malamocco, riuscirono a nasconderle all’interno di un carico di carne di maiale.
Visto il contenuto poco apprezzato dalle popolazioni locali, il corpo oltrepassò il confine senza essere scoperto. Fu così che le spoglie rientrarono in città e San Marco divenne il simbolo di Venezia. Oggi il Santo è rappresentato da un leone alato armato di spada e con un libro tra le zampe sul quale compare la frase "Pax Tibi Marce Evangelista Meus” (Pace a Te, o Marco, Mio Evangelista).
Festa del Bòcolo: una tradizione che ha origini antichissime
Numerose sono le leggende relative a questa festa ma sicuramente la più accreditata è quella che racconta la storia d'amore tra Maria, una ragazza bella e facoltosa, e Tancredi, un coraggioso giovane che perde la vita cercando di coronare il suo sogno d’ amore.
Maria, figlia del Doge Orso I Partecipazio (in carica tra l’864 e l’881) era soprannominata Vulcana per i suoi occhi grandi e luminosi. La ragazza si innamorò di Tancredi, un giovane di umili origini. Un amore, il loro, impossibile data la differenza sociale. Maria allora propose al suo amato di partire per la guerra e combattere contro i turchi, sperando che un giorno il ragazzo potesse tornare vincitore e di conseguenza ricco e famoso. Ben presto le notizie delle sue imprese vittoriose fecero il giro del mondo e arrivarono fino a Venezia, che aspettava il suo ritorno per festeggiarlo come un eroe.
Sfortunatamente però Tancredi cadde in battaglia combattendo contro i Mori di Spagna sotto Carlo Magno.
Accasciatosi su un roseto, tinse un bocciolo di rosa con il proprio sangue e in punto di morte pregò il paladino Orlando di consegnare il fiore a Vulcana. Ricevuto il fiore e straziata dal dolore, la mattina seguente la ragazza venne trovata priva di vita, con il boccolo di rosa posato sul cuore. Era il 25 aprile, giorno in cui a Venezia si festeggiava San Marco.
Da allora, ogni anno, tradizione vuole che, nel giorno della festa della Liberazione e di San Marco, tutti gli innamorati regalino alla propria amata un bocciolo di rosa come segno del loro amore eterno e imperituro.