Ornella Muti è stata condannata dal tribunale di Pordenone ad otto mesi di reclusione e ad una multa di 600 euro. Era accusata di aver truffato il teatro Verdi del capoluogo friulano fingendosi malata e di avere indotto un medico a commettere falso ideologico firmando un certificato non rispondente alla realtà. Il giudice Patrizia Botteri è stato perfino più severo rispetto alle richieste degli avvocati della controparte, che avevano proposto una pena di sei mesi e 15 giorni.
La magagna dell'attrice romana risale alla fine del 2010. Per tre giorni, a partire dal 10 dicembre, avrebbe dovuto recitare nella rappresentazione "L'Ebreo" di Gianni Clementi al teatro Verdi di Pordenone.
La Muti invece comunicò al teatro di non essere in grado di salire sul palco perché fortemente indisposta. A sostegno delle sue parole presentò un certificato che riportava la seguente diagnosi: "la signora Francesca Romana Rivelli" (è questo il nome di battesimo della Muti) "per laringotracheite acuta febbrile con tosse e raucedine necessita di giorni cinque salvo complicazioni di riposo e di non far uso della voce». Grazie a questa falsa malattia, la compagnia teatrale che organizzava la rappresentazione evitò di pagare una penale di 27 mila euro al teatro Verdi, causando però un consistente danno economico al teatro stesso.
Ma quella stessa sera la Muti si imbarcò su un aereo per San Pietroburgo per essere presente ad una cena di beneficenza in favore dei bambini malati di cancro e ipovedenti, organizzata nientemeno che dal presidente della federazione russa Vladimir Putin.
Erano presenti anche parecchie star di livello internazionale, come Kevin Costner. Era prevedibile che l'evento avrebbe avuto una forte risonanza in tutto il mondo e che numerose foto sarebbero state pubblicate sui social network, ma l'attrice sbadatamente non ci aveva pensato. E così pochi giorni dopo sono arrivate le dichiarazioni indignate dei vertici del teatro di Pordenone, nonché la denuncia per truffa.
Ornella Muti si è in seguito scusata pubblicamente con i dirigenti e con gli abbonati del teatro, ma il suo mea culpa non è bastato ad evitare il processo. Le prime udienze si sono svolte ad aprile dello scorso anno e il Verdi si è costituito parte civile, difeso dagli avvocati Bruno e Antonio Malattia. Sono stati convocati numerosi testimoni, tra i quali alcuni cronisti del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, presenti ad uno spettacolo della Muti del 9 dicembre, il giorno precedente allo spettacolo annullato.
Secondo i giornalisti l'artista "non aveva manifestato alcuna difficoltà o cedimento di voce". E adesso è arrivata la condanna penale.
Un altro duro colpo per l'attrice romana, che compirà sessant'anni il prossimo 9 marzo, dopo le tante notizie scandalose che hanno coinvolto sua figlia Naike Rivelli nel corso del 2014. Fortunatamente la Muti potrà evitare il carcere se pagherà alla parte civile una provvisionale di 30 mila euro.