Il caso Meredith, che conosciamo anche come delitto di Perugia, è uno degli omicidi più efferati e controversi dei nostri giorni. Su questa vicenda verte “amanda knox”, documentario prodotto da Netflix, e diretto da Rod Blackhurst e Brian McGinn, che focalizza l’attenzione intorno alla figura della coinquilina di Meredith Kercher.

Il caso Meredith Kercher

Il processo che ne è conseguito ha avuto enorme seguito mediatico e, ad oggi, Rudy Guede è l’unico colpevole dell’omicidio riconosciuto dalla legge.

Eppure, ci sono altri due nomi che restano irrimediabilmente legati alla vicenda: Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Gli ex fidanzati dopo anni di indagini, di cui otto passati nelle aule di tribunale e alcuni spesi in carcere, sono stati riconosciuti dalla legge italiana come innocenti e di conseguenza assolti in via definitiva. 

Il trailer del documentario Netflix “Amanda Knox”

Il documentario Amanda Knox, che ha debuttato al Toronto Film Festival, sarà disponibile sulla piattaforma Netflix a partire dal 30 settembre. Ecco il trailer:

In questo breve estratto, vediamo la Knox dire: “Se fossi colpevole, sarei la persona più temibile al mondo.

Perché sono un tipo insospettabile (…) Se fossi innocente, vorrebbe dire che siamo tutti vulnerabili. E questo è l’incubo di chiunque. O sono una psicopatica travestita da persona normale, o sono come voi”, una dichiarazione che rivela l’obiettivo del documentario, ovvero far emergere le personalità di chi ha attraversato in prima persona il caso.

Perché costruire un progetto su questo omicidio?

Il regista McGinn ha spiegato a Newsweek che c’è stata quasi un’attenzione morbosa da parte di tutto il mondo verso la tragedia, perciò questo lavoro desidera raccontare la modalità con cui Sollecito e Knox sono diventati personaggi di un circo mediatico. Sono presenti anche interviste al cronista Nick Pisa, che seguì il caso per il Daily Mail, e al pubblico ministero Giuliano Mignini, di cui abbiamo una piccola anticipazione nel trailer: “Perché la ragazza è stata coperta?

A uno sconosciuto non verrebbe in mente”. La dichiarazione di Mignini si riferisce al corpo di Meredith, barbaramente colpito a morte e coperto da un piumone, per non dimenticare che una ragazza ha perso la vita.