Fabrizio Corona, per chi ancora non lo avesse saputo, è tornato in carcere a San Vittore. L'accusa riguarda l'intestazione fittizia di beni. Un passo indietro per il re dei Paparazziche è tornato nuovamente a vivere dietro le sbarre. Ma pare che stavolta Corona non stia vivendo una situazione difficile, anzi trascorrerebbe le sue giornate non in una cella, bensì in una vera e propria camera dotata dei servizi essenziali di cui può godere insieme ad altri due detenuti. Uno tra essi è un personaggio già noto nel mondo dello spettacolo.

Fabrizio Corona in cella con Giovanni Cottone

Fabrizio Corona è stato di nuovo arrestato e pare che in questi giorni sia stato spostato, secondo le fonti di Dagospia, nella cella numero 109 nel terzo raggio di San Vittore, dove solitamente vengono inseriti i cosiddetti colletti bianchi del carcere milanese. Qui ormai si può ritenere ben lontano dagli orrori del sesto raggio. La cella infatti è dotata di un cucinino e della doccia. Recluso dal 10 ottobre, Fabrizio Corona starebbe condividendo la cella con un altro volto noto nel mondo dello spettacolo, ovvero con l'ex marito di Valeria Marini, Giovanni Cottone. L'imprenditore ora, quindi, starebbe scontando la pena a fianco del re dei paparazzi.

I due dormirebbero su un letto a castello, e la parte superiore pare se la sia presa Cottone. Fabrizio Corona godrebbe anche della possibilità di poter seguire ciò che accade all'esterno attraverso la presenza della televisione. Oltre a ciò l'uomo dedicherebbe buona parte del suo tempo alla palestra.

Riguardo l'arresto di Corona ha deciso di dire la sua Don Mazzi, che ricordiamo l'ha ospitato per 4 mesi nella sua comunità.

Qui, secondo quanto comunica l'uomo, Fabrizio si è sempre comportato bene e con lui non ha dovuto fare alcuno sforzo. Infatti, pare che il re dei paparazzi svolgesse i compiti a lui assegnati senza alcun problema, rispettando le regole e gli orari della comunità. I suoi problemi non vanno risolti in carcere, secondo Don Mazzi, bensì fuori, con l'aiuto di uno psichiatra. Con lui inoltre sarebbe necessario avere un po' di pazienza, rieducandolo in maniera più umana.