Accade nella scuola di #Amici 16 di avere i nervi tesi e di avere delle uscite poco gradevoli. E accade soprattutto ad alcuni tra gli allievi della scuola di Maria de Filippi. Si tratta ancora una volta di #Riccardo Marcuzzo, l'apprezzato cantante, giovane e con tanto potenziale, che forse non regge la pressione che il talent fa su di lui. Non è la prima volta che #Riccardo sbotta e ciò fa pensare che ha un carattere un po' indomabile, ma forse, vista la frequenza con cui succede, anche gli addetti ai lavori stanno pressando un po' troppo i concorrenti dando loro tempi di lavoro strettissimi per registrare gli inediti.
Possibilità che #Riccardo non ha più scopriamo perchè.
Lo sfogo
Durante lo speciale di #Amici 16 andato in onda sabato scorso, Maria de Filippi ha annunciato i vincitori della gara degli inediti su iTunes: #Federica e #Riccardo avrebbero dovuto gareggiare tra loro, invece hanno vinto entrambi questa possibilità. Durante il day-time di ieri 24 gennaio, #Riccardo si sfoga con i suoi compagni affermando l'impossibilità di finire il pezzo da incidere "Diverso" in un giorno. Il ragazzo nello sfogarsi non si controlla e fa d'istinto e ripetutamente un gestaccio alla telecamera. Il produttore va in sala relax: lui, Riccardo e gli altri partecipanti di #Amici 16 guardano insieme il video del giovane che fa gestacci.
Le parole del produttore
Sembra averla presa con filosofia il produttore della scuola di #Amici 16, infatti dopo aver visto i gestacci di #Riccardo, afferma: "abbiamo parlato del pezzo, ma non è che mi hai detto che mancava una parte", dice rivolto al giovane cantante. E poi continua, sempre rivolgendosi a lui: "il mio compito è farti fare questo programma", e ancora: "sull'immaturità di certe cose uno ci passa sopra".
Nonostante queste parole servano a far comprendere a #Riccardo che deve maturare, comunque la produzione decide di non fargli incidere più il pezzo. La punizione dunque c'è stata e anche se i tempi sono stretti e le difficolatà molte, #Riccardo non ha sfruttato questa possibilità.
