Il Marocco è diventato la capitale africana del sesso a pagamento. Tra Casablanca e Marrakech ci sono migliaia di ragazzine, anche minorenni, costrette prostituirsi. "Le Iene" hanno documentato la situazione con un servizio che non è stato concluso, per l'intervento della polizia marocchina che ha bloccato le riprese, espellendo il giornalista che stava realizzando delle interviste.
Le Iene in Marocco: migliaia di minorenni si prostituiscono
Ragazze minorenni costrette a vivere come prostitute. In Marocco gli adulti - hanno documentato "Le Iene" - fanno prostituire ragazzine e anche bambine di 10 anni; il servizio di Luigi Pelazza comincia così. Le giovani donne però, sono riuscite a scoprire la telecamera, e il reportage si è interrotto al momento dell'incontro. Del resto, che si trattasse di un servizio complicato e piuttosto delicato, si era capito fin dall'inizio. L'inviato ha proseguito nel suo lavoro, mostrando quanto sia facile reperire una prostituta minorenne. "Prendo 200 euro, lo faccio perché ho bisogno di soldi.
Posso guadagnare anche 2mila euro al mese, il mio sogno è di andare a New York"; queste le parole di una ragazza di 17 anni.
"Nella mia zona - ha proseguito la giovane - ci sono almeno una cinquantina di amiche che fanno queste cose come me". Un padre si avvicina al giornalista: "Ho due figlie, ma sono dei gioielli". L'uomo le propone senza problemi, come se stesse vendendo degli oggetti: "Ti porto a vederle e decidi tu cosa fare". La polizia, intanto, è in giro per le strade per monitorare la situazione, e il giornalista si è visto costretto ad allontanarsi e a prendere in affitto un appartamento per realizzare il servizio.
L'irruzione della polizia: la Iena Pelazza espulsa dal Marocco
Il primo a parlare è un ragazzino ma, terminata l'intervista, è arrivata la polizia che ha fermato il giornalista e l'operatore.
Si è trattato di un vero e proprio blitz, con almeno dieci di agenti delle forze dell'ordine impegnati nell'operazione: l'interprete marocchino è stato arrestato mentre il materiale, le telecamere e alcuni file (ad eccezione di quelli che poi sono andati in onda) con le riprese, sono stati sequestrati.
"Non abbiamo avuto la possibilità di parlare né di incontrare funzionari o interpreti dell'ambasciata italiana. Ci hanno accusato di aver filmato i minori senza consenso"; questo il racconto di Pelazza e del suo operatore in un video diffuso su internet. La Iena e il suo collaboratore sono stati espulsi dal Marocco, con il divieto di rientrarci per cinque anni. I fatti risalgono allo scorso settembre, ma "Le Iene" hanno mandato in onda il servizio soltanto ieri sera, 26 aprile.