Dopo un anno tormentato Fausto Brizzi è tornato in televisione per presentare l’ultimo lavoro cinematografico: ‘Modalità aereo’. Un film commedia nato da un’idea di Paolo Ruffini che, oltre ad essere attore protagonista della pellicola, è anche coautore di soggetto e sceneggiatura. Il regista ha scelto il salotto di Verissimo dopo essere finito al centro delle cronache giudiziarie ed essere stato scagionato dalle accuse di molestie.

“E’ stato un anno complicato” - ha ammesso il cinquantenne romano sottolineando che in Italia molta gente prova piacere per le disgrazie altrui. “Il lavoro ha avuto un effetto terapeutico, la risposta pop a tutto quello che mi stava succedendo”.

Brizzi ha riferito che nel nuovo film c’è qualcosa di autobiografico perché racconta la storia di una persona ricca che all’improvviso perde tutto. “Per l’occasione ho deciso di chiamare un cast di amici. Nei momenti di difficoltà la vera terapia è stata quella di circondarmi di persone che mi vogliono bene”.

'Sono passato da duemila a cento numeri di telefono'

Il regista ha riferito che nel giro di pochi mesi è passato da duemila numeri di telefono ad un centinaio. “Nei momenti difficili ti accorgi quali sono le persone che ti apprezzano veramente”. Parafrasando il titolo del film il romano ha affermato di essere uscito dalla ‘modalità aereo’ e di aver ripreso il cellulare. “E in questo lavoro il telefonino assume un’importanza di rilievo. La scena che preferisco è quando nel corso di una cena uno dei protagonisti invita i parenti a mettere il cellulare in modalità aereo”. Brizzi ha rivelato di non amare i social e di aver ‘imparato la resilienza’ nel corso dell’ultimo tormentato anno. “Grazie ad un documentario di Paolo Ruffini ho compreso come trasformare un evento negativo in un fatto positivo.

Lui è un amico di vecchia data ed è stata una delle persone che è stata al mio fianco nel momento di difficoltà”.

Fausto Brizzi: 'In Italia un'accusa vale una condanna'

Il regista è tornato sull’affermazione che in Italia un’accusa vale una condanna. “In Italia la gente sembra preferire le disgrazie altrui ad una vittoria o ad avere fortuna. Anche sui giornali le notizie buone sono sempre relegate in un trafiletto”. Fausto Brizzi ha rivelato che nel momento di maggiore difficoltà alcuni amici gli hanno consegnato le chiavi di casa. “Era il periodo in cui sfuggivo ai giornalisti e ad un certo punto mi sono ritrovato con quindici mazzi di chiave di appartamenti ubicati in diverse parti d’Italia”.

Inoltre il cinquantenne ha riferito che l’autoironia e, soprattutto, la figlia di tre anni ("per la prima volta sul set a dare il ciak") sono stati importanti per superare il momento buio. “I giornali parlavano tutti di me e in edicola, scherzando, chiedevo Diabolik per vedere se ero anche lì”.