"La camorra è una scelta di vita che va rispettata": una frase choccante pronunciata in tv, inascoltabile anche perché insinuerebbe un intreccio tra una certa industria discografica e la criminalità organizzata. A pronunciarla, infatti, è stato Antonio Ilardo, in arte Anthony, cantante neomelodico 30enne molto popolare a Napoli, intervistato da Carlo Marsilli, inviato di La 7.
L'intervista è andata in onda durante l'ultima puntata della trasmissione Non è L'Arena di Massimo Giletti. Il giornalista ha dedicato una parte del programma al tema camorra e nuovo showbiz, con ospiti in studio e inchieste giornalistiche. Ilardo è finito nell'occhio del ciclone per aver cantato in occasione di una festa organizzata in onore di due esponenti della malavita, entrambi affiliati ai clan e appena scarcerati.
Il neomelodico non si schiera tra i cantanti anticamorra
All'inviato de La 7 che gli chiede, "secondo te, che cos'è la camorra?", il cantante 30enne risponde: "E' un'organizzazione, una scelta di vita che va rispettata, al pari di quella di chi ha scelto di fare il giornalista o il cantante".
Domenica scorsa, Anthony Ilardo doveva essere in studio da Massimo Giletti a Non è l'Arena a discutere di camorra e show bussiness e di come come la malavita si aggiorni, adeguandosi ai nuovi media ed utilizzando il linguaggio universale della musica, quella neomelodica. Avrebbe dovuto confrontarsi con gli altri ospiti: il magistrato Alfonso Sabella, soprannominato 'il cacciatore di mafiosi', il critico musicale Red Ronnie, il consigliere dei Verdi della Regione Campania, Francesco Emilio Borrelli e l’ex ministro Nunzia de Girolamo. La redazione giornalistica del programma ha dedicato al tema un'inchiesta dopo che Fanpage ha realizzato un'inchiesta molto approfondita per svelare i retroscena del tanto discusso matrimonio tra il neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss ucciso Gaetano Marino.
Il matrimonio, celebrato lo scorso 28 marzo, è diventato un evento mediatico.
Ilardo non se l'è sentita di andare in studio, secondo il racconto di Giletti, e l'inviato l'ha raggiunto a casa. I legami tra un certo tipo di musica napoletana e la criminalità organizzata non sono un mistero: Ilardo ha ammesso di essere andato a lavorare per una persona che ha precedenti e gli dà il pane per far mangiare i suoi figli. E, per questo, ha detto di non potersi schierare con le posizioni di chi si definisce un cantante anticamorra, come Rocco Hunt.
L'episodio incriminato che ha coinvolto il cantante
L'episodio nell'occhio del ciclone che ha coinvolto il cantante riguarda una festa di piazza molto particolare che si è svolta lo scorso 31 ottobre a Monterusciello, una frazione di Pozzuoli.
Ad organizzarla, erano stati Giovanni Illiano e Silvio De Luca, due esponenti del clan Beneduce Longobardi, per celebrare pubblicamente il loro ritorno a casa dopo una lunga detenzione. Anthony Ilardo era presente per esibirsi. In quella circostanza Silvio De Luca, detto 'o Nanetto, chiese di salutare Carlucciello o' Fantasma, al secolo Carlo Avallone, detenuto per tentato omicidio, estorsione e detenzione di armi.
Al giornalista de La 7 che gli ha chiesto ragguagli su quest'episodio, Ilardo ha detto di non sapere nulla della persona che doveva salutare, ma solo che De Luca è un pregiudicato. "L'ho saputo tramite giornali", ha detto. Per lui, comunque, non è un problema che il suo datore di lavoro abbia una storia del genere.
"Non condivido la sua scelta di vita, ma va rispettata", ha precisato. Alla domanda di Marsilli se questo comportamento legittimi la camorra, Ilardo ha risposto di 'no'. Ha sostenuto di fare il suo mestiere. Ma se, in alternativa, qualcuno gli dà un altro lavoro, smette di cantare. Non ha difficoltà a raccontare a suo figlio che può cantare per un gioielliere, un operaio, come per chi abbia precedenti penali, insomma per chi lo paghi.
Terminata la visione del filmato, tra gli ospiti in studio è insorto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: "Per quanto mi riguarda, nessun rispetto per la camorra, e per chi parla come questo cantante perché è veramente una vergogna quello che ha detto, inaccettabile, altro che brave persone, bravi cantanti".
Borrelli era stato tra i primi a denunciare le irregolarità del matrimonio a Napoli di Tony Colombo e Tina Rispoli.
Un servizio della puntata di domenica scorsa di Non è L'Arena è stato proprio dedicato al neomelodico Colombo. Lui e il suo staff, durante l'inaugurazione di un negozio a Scafati, incalazati dalle domande della giornalista sui loro rapporti con il clan Marino, reagiscono utilizzando quello che Borrelli ha definito "metodo camorristico": Tony Colombo strappa il telefono di mano all'inviata e le cancella i video. Il suo accompagnatore, strappa la telecamera al filmmaker e la consegna a Colombo che la mastica distruggendola.