Andrea Vianello, volto noto della Rai, ex conduttore di 'Mi manda Rai Tre', è riapparso in tv e in pubblico dopo una lunga pausa. Era sparito da quasi un anno dallo schermo, non certo per sua scelta. Il 2 febbraio 2019 era stato colpito da un'ischemia cerebrale che avrebbe potuto ucciderlo. Qualche giorno fa è tornato in tv ospite di Massimo Gramellini nel programma di Rai Tre 'Le parole della settimana'.

Poi, al museo Maxxi di Roma ha presentato in un auditorium gremito 'Ogni parola che sapevo', libro nel quale il giornalista ha raccontato il suo ultimo anno dopo l'ictus che l'ha colpito, dal baratro alla rinascita. Ed ha lanciato un monito: fare molta attenzione a taluni trattamenti osteopatici.

Andrea Vianello, un libro per raccontare l'ictus

'Legge', 'rosa', 'mano', 'palla': parole che Andrea Vianello ricorderà per sempre. Sono le prime che doveva provare a pronunciare dopo che l'ictus gli aveva tolto l'uso del linguaggio. Aneddoti, 'divertenti' e non, del lungo percorso riabilitativo a cui il giornalista si è sottoposto per imparare di nuovo a parlare.

Sono raccontati nel libro 'Ogni parola che sapevo', presentato per la prima volta a Roma. Nel documento autobiografico, Vianello racconta come ha vissuto la malattia. Durante la presentazione, ha sottolineato come è diventato per lui motivo di nuovo impegno civile abbattere il tabù che c'è verso l'ictus, malattia che fa ancora tanta paura, persino innominabile, a differenza del tumore di cui ora si parla.

Ha scritto il libro innanzitutto perché gli sembrava una bella storia: quella di un uomo di parola che l'aveva persa. Poi perché, come non riusciva a parlare, così non riusciva neanche a scrivere e il farlo è stato una terapia. Attraverso la sua esperienza vuole incoraggiare chi ha avuto un ictus come lui a non rassegnarsi perché si può risalire la china e guarire.

"L'ictus sembra un mostro, è difficile, arriva come una botta. Il tumore lo conosciamo, si può guarire". Si ritiene fortunato perché non è rimasto paralizzato. Spesso però le persone colpite da ictus si vergognano. "Anche io mi sono sentito sfigurato". Ma ora sa che bisogna parlarne di più perché si può prevenire, si può combattere, non è una colpa, come ha detto ospite da Gramellini. Ha documentato tutte le fasi della malattia: dal malore a colazione il 2 febbraio, all'operazione d'urgenza che l'ha salvato. Poi, la settimana trascorsa al Policlinico Umberto I di Roma e il lungo periodo della riabilitazione all'istituto Santa Lucia. L'ictus gli ha fatto capire le priorità della vita, la famiglia, gli amici, il lavoro e quanto sia stupido perdere tempo dietro cretinate.

Spera di ricordare per sempre le semplici verità apprese, ha riferito commosso a una platea partecipe.

Andrea Vianello, rischi d'ischemia per manipolazioni al collo

Dopo la sua rinascita, Andrea Vianello ha deciso di impegnarsi per aiutare chi come lui sia stato colpito da questo male e dare informazioni utili per la prevenzione. Dal palco del museo Maxxi, ha lanciato una campagna informativa contro i rischi delle manipolazioni al collo. Un aspetto del problema sconosciuto. Il conduttore ha raccontato che lui non soffriva di pressione alta e i suoi valori del colesterolo erano nella norma. Ma due giorni prima dell'ictus si era sottoposto a manipolazioni al collo fatte da un osteopata. In seguito, i neurochirurghi gli hanno spiegato che la dissecazione della carotide può essere provocata anche da un trauma del genere.

Il suo ictus sarebbe stato scatenato, dunque, da un problema meccanico, anche se in merito non ci sono certezze. Però è venuto a conoscenza dei possibili rischi sui quali non c'è informazione. Non si tratta di semplici massaggi, ma di manovre violente al collo. Un tema che, da ex conduttore di Mi manda Rai Tre, ora affronterebbe volentieri in un programma

Andrea Vianello, elogio della sanità pubblica

In occasione della presentazione del suo libro, Andrea Vianello ha elogiato la sanità pubblica italiana. Ha detto che se oggi è vivo lo deve alle nostre eccellenze, ai medici e agli addetti alla sua riabilitazione, alcuni dei quali erano presenti in sala. Tra i colleghi e amici che erano con lui sul palco, Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi, Stefano Coletta, nuovo direttore di Rai Uno ed ex direttore di Rai Tre, il direttore di Radio Tre Marino Sinibaldi, la scrittrice e sceneggiatrice Simona Sparaco.

Ad incoraggiarlo ed applaudirlo, il cantante Edoardo Vianello, zio del giornalista, Michele Mirabella, Enrica Bonaccorti, Carlo Massarini, Marco Tardelli, Myrta Merlino, Giovanni Floris e Pif. Andrea Vianello ha detto che il danno subito è ancora presente, ma la guarigione è a buon punto e l'entusiasmo non gli manca. Non vede l'ora di poter tornare a lavorare, senza dimenticare ciò che gli ha insegnato la malattia.