Attaccate oggi alcune chiese in Nigeria vicino Chibok, testimoni parlano di assalto con armi da fuoco e bombe a mano all'interno degli edifici religiosi e fuoco aperto a caso sui fedeli; presunti membri del violento attacco gli integralisti del gruppo islamico nigeriano, vicino ad Al Qaida, Boko Haram. Anche se al momento non esistono ancora rivendicazioni ufficiali dell'atto. Le autorità locali hanno confermato queste informazioni e parlano di 'tre chiese bruciate fino alle fondamenta'.

Ormai è guerra aperta in Nigeria, il movimento eversivo Boko Haram ha issato il suo vessillo in diversi villaggi del nord est del paese, una bandiera nera con due mitragliatori incisi che recita in lingua araba la scritta "Gente dedita alla propagazione degli insegnamenti del Profeta e del Jihad".

Reparti di fanteria, con l'appoggio dell'aviazione sono dispiegati nella regione nell'intento di riprendere possesso del territorio caduto in mano ai miliziani jihadisti. Da inizio anno il numero delle vittime delle violenze del gruppo Boko Haram si aggira intorno alle duemila persone, chi è riuscito a sopravvivere è fuggito, rifugiandosi nel vicino Camerun.

Obiettivo del gruppo Boko Haram è l'instaurazione di un califfato islamico nel nord della Nigeria, l'insidia maggiore è quella di una guerra civile interreligiosa in un paese, il più popoloso dell'Africa, con gli abitanti praticamente divisa a metà tra cristiani e musulmani.

Addolorata la reazione del Vaticano: "La sistematicità degli attentati contro i luoghi di culto cristiano nel giorno di domenica è orribile e inaccettabile, segno di un disegno assurdo di odio", dice il portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi, auspicando interventi efficaci contro il terrorismo.