Il caso Yara non è ancora chiuso. Massimo Bossetti, fermato lunedì per la coincidenza del suo Dna con quello di Ignoto 1, indicato come l'assassino della giovane di Brembate di Sopra, non le era probabilmente sconosciuto. Giallo sull'incontro in chiesa e sulle dichiarazioni della madre che più volte ha negato l'illeggittimità del figlio. Bossetti si dice "sereno". Proseguono le indagini. Stamattina Bossetti sarà interrogato dal Gip.

Yara: conosceva il suo assassino

Yara conosceva il suo assassino. Massimo Bossetti, nipote (illeggittimo, se si dovessero confermare i fatti) della colf di casa Gambirasio, ha una figlia di 13 anni che frequentava la palestra con Yara. Si indaga su una prima conoscenza in chiesa, durante la cerimonia domenicale. Ancora dubbi, invece, per le dichiarazioni della madre, che nega fermamente di aver avuto una relazione extraconiugale con il celebre autista di Gorno, morto nel '99.

I procuratori stanno indagando sulle abitudini e le relazioni di Bossetti, non solo sulla possibile conoscenza di Yara dell'assassino, fattore che l'abbia convinta ad avvicinarsi all'uomo, ma anche se l'uomo abbia agito da solo o con un complice. Si pensa, infatti, che Yara conoscesse il suo assassino, anche solo di vista e che, probabilmente, sia stata questa breve conoscenza a convincerla a salire sul furgone bianco, visto sfrecciare proprio la sera della scomparsa di Yara, nei pressi della palestra, e dal quale un testimone ha dichiarato aver sentito provenire delle urla.

Oltre al primo incontro in chiesa, una prima conoscenza di Yara con Massimo Bossetti, vi è la frequentazione della figlia di 13 anni della stessa palestra e il rapporto con la colf di casa Gambirasio, zia dell'assassino di Yara, se dovessero essere confermati i dati del Dna. Non si conosce ancora la verità sulla paternità di Bossetti e se la madre avesse rivelato il suo segreto al figlio e se questa sospettasse della sua colpevolezza. E' anche possibile che Massimo Bossetti non sapesse di essere figlio di Giuseppe Guerinoni.

Yara: proseguono le indagini sul Dna

Il procuratore generale Pier Luigi Dell'Osso sostiene che non sussistono margini d'errore: "La situazione ci fa dire che il caso è praticamente chiuso". Il Dna inchioda Bossetti. Gli accertamenti del Ris hanno isolato "un profilo genetico maschile, Ignoto 1, su slip e leggins indossati dalla vittima", il quale in base agli inquirenti costituiva un elemento di fondamentale importanza nelle indagini, trattandosi di un dna maschile estraneo al contesto relazionale della vittima e perché "isolato in un'area attigua a un margine dell'indumento che era stato reciso con un'arma da taglio".

Intanto, la madre di Bossetti continua a negare l'illeggittimità del figlio e ancora alcuni punti chiave devono essere risolti: Bossetti ha agito da solo? Qualcun altro sapeva? Nel caso della famiglia dell'uomo, si ritiene che non debba essere presentata accusa di favoreggiamento, (così si era detto fin dal principio) ma il caso non è ancora chiuso. Si attendono gli interrogatori di stamattina da parte del GIP, che dovrà ancora mettere in chiaro alcuni punti, come la presenza del materiale biologico dell'assassino sulla vittima; l'allaccio della cella e la sua interruzione; la conoscenza di Bossetti con la vittima.