Potrebbero essere giunte a una svolta decisiva le ricerche di Federica Giacomini, la pornostar scomparsa da più di quattro mesi. Nel corso della giornata di martedì 17 giugno, i sommozzatori della polizia hanno trovato nel lago di Garda, a circa 100 metri di profondità, un grande contenitore di plastica, simile ad una bara, contenente resti umani. Non si esclude che il corpo possa essere quello dell'attrice hard, 43enne, il cui nome d'arte era Ginevra Hollander.

I genitori ne hanno denunciato la scomparsa lo scorso 5 marzo: gli investigatori avevano trovato l'automobile della donna abbandonata, nel veronese, con i sedili sporchi di sangue. Le attenzioni degli inquirenti si erano soffermate sull'ex compagno della Giacomini, Franco Mossoni, un 55enne di origini bresciane. L'uomo, infatti, nel 1978 era stato arrestato per omicidio e successivamente rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Inoltre, il 14 febbraio di quest'anno, era stato bloccato all'ospedale San Bortolo di Vicenza dove, pistola giocattolo alla mano, stava minacciando tutte le persone presenti nella struttura ospedaliera.

Il corpo ritrovato nella bara improvvisata e abbandonata sul fondo del lago di Garda, era avvolto in alcuni sacchi neri di plastica, tenuti insieme con del nastro adesivo. Al momento, gli inquirenti non si sbilanciano sull'identità del cadavere, i cui resti sono stati inviati all'istituto di medicina legale dell'Università di Padova. Del caso della pornostar scomparsa si sta occupando la squadra mobile di Vicenza, coadiuvata dai colleghi di Verona.